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Tuonano le voci del centrosinistra per rivendicare gran parte del merito della realizzazione della Film Commission in Abruzzo. Lo affermano Pietrucci, Fina e Albano che raccontano come sia realmente andata la storia partendo dall’impegno del centrosinistra. A partire dal 2017 quando Pietrucci fu il primo firmatario della LR 53/2017 ‘Interventi a favore del comparto audiovisivo: musica, spettacolo e cinema. Istituzione della Film Commission affinché le produzioni cinematografiche e audiovisive possano trovare sostegno per una realizzazione vantaggiosa in Abruzzo dei loro progetti: l’Abruzzo quindi come set ideale, palcoscenico per narrazioni straordinarie. Purtroppo, in quella occasione, per la contrarietà della destra allora all’opposizione, la legge nasce priva della Fondazione lo strumento operativo. Le risorse erano pochissime poiché il bilancio regionale era oberato dai debiti della sanità e la Film Commission per anni resta un semplice Ufficio dell’assessorato alla Cultura. Solo un emendamento proposto da Pietrucci riesce nel 2020 a fargli assegnare 100.000 euro. Ovviamente, grazie alle immense risorse di cui oggi la Regione dispone con il Fondo Complementare e il PNRR il Consiglio regionale ha potuto istituire la Fondazione. Peccato che tutto il resto era già stato fatto da noi. “Ci batteremo perchè la Film Commission inizi subito ad operare, coinvolga i Comuni, i Parchi, le Camere di Commercio, le istituzioni culturali, l’associazionismo e gli enti del territorio. Chiederemo che la sede stia in provincia dell’Aquila: all’epoca fu indicata la Badia di Sulmona come sede prestigiosa, pubblica e baricentrica”. Stando a Fina, Pietrucci e Albano, il centrodestra avrebbe fatto un po’ come quei bambini dispettosi che, se messi fuori squadra, si prendono il pallone e vanno via, senza contare che l’importante è la partita, non tanto chi la gioca…

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