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Terna investirà in Abruzzo circa 1,5 mld di euro per i prossimi 10 anni. E’ quanto stabilito oggi durante l’incontro tra Regione e Terna che ha illustrato i punti cardine del Piano di sviluppo della rete elettrica nazionale 2023/2032; si tratta di ammodernamento delle infrastrutture esistenti e a migliorare il livello di efficienza, resilienza e sostenibilità del sistema elettrico dell’area. L’incremento della magliatura di rete consentirà inoltre di incrementare l’affidabilità dell’alimentazione e aumentare la capacità di scambio tra il Sud e il Nord del Paese.

Ma interessante è la nuova proposta, la rete Hypergrid sfrutterà la tecnologia di trasmissione dell’energia in corrente continua per essere al passo con gli obiettivi della transizione ecologica. L’opera energetica collegherà la parte settentrionale della Puglia fino all’Emilia Romagna passando per l’Abruzzo e le Marche, attraverso la nuova Dorsale Adriatica “HVDC Foggia-Villanova-Fano-Forlì con un collegamento complessivo di oltre 500 km. L’obiettivo è ridurre le congestioni di rete in regioni caratterizzate da un’elevata produzione rinnovabile, come ad esempio la Puglia. L’intervento sarà in due fasi: la riconversione in corrente continua della esistente dorsale 380 kV tra Foggia e Villanova creando un collegamento aereo HVDC Foggia-Villanova e il raddoppio dell’Adriatic Link con un nuovo collegamento sottomarino; la seconda, invece, prevede la conversione in HVDC di un esistente elettrodotto aereo tra Fano (Pesaro Urbino) e Forlì.

Tra gli altri progetti previsti, l’Adriatic Link, il collegamento HVDC tra Abruzzo e Marche da 1000 MW di potenza. Lungo circa 250 km, sarà costituito da due cavi sottomarini di circa 210 km e due cavi terrestri di circa 40 km. Le due stazioni di conversione saranno a Cepagatti, per l’Abruzzo, e a Fano, per le Marche, e avranno un impatto sul territorio molto ridotto. L’iter autorizzativo è stato recentemente avviato e la sua entrata in esercizio è prevista per il 2028, con due anni di anticipo rispetto alle stime iniziali. L’opera avrà un ruolo di primo piano nello sviluppo, nell’integrazione delle rinnovabili, garantendo un livello accettabile di overgeneration e il trasporto dell’energia prodotta dai numerosi impianti eolici e fotovoltaici del Sud Italia verso i centri di consumo del Nord.

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