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Il Comune di Avezzano ha presentato un nuovo ed entusiasmante progetto: la prima edizione di ‘Il Festival Musica e Parole dell’Appennino’. Un contenitore multitematico di turismo, sensazioni ed esperienze inclusive. Saranno tre eventi che coinvolgeranno tutti e cinque i sensi grazie a partner turistici di rilevanza. Sarà il primo Festival nei nostri luoghi del cuore in grado di coinvolgere tutti e senza alcuna barriera. Tra i partner anche l’Erci di Sergio Rozzi, l’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti Abruzzo, la DMC Marsica e Cna Avezzano. L’evento è organizzato dalle Associazioni Mapuche di Cese, Piccola Marsicana ed Ethnobrain di Avezzano e con la collaborazione di ‘Appennini for All’ e Marsica Sharing’.

La prima escursione prenderà il via il 23 luglio prossimo, con un programma serale: la partenza è fissata alle ore 17 presso il Piazzale del Santuario della Madonna di Pietraquaria e l’arrivo è programmato alla Croce di Santa Barbara (Monte San Felice). Una volta raggiunta la meta del cammino, si terrà in loco per tutti un concerto al tramonto di musica popolare (chitarra, voce e mandolino). Il Festival è supportato anche da “Abrussels”, associazione di abruzzesi a Bruxelles e dalla Fondazione Cassa di Risparmio della Provincia dell’Aquila. Alle escursioni parteciperanno anche persone con disabilità motoria attraverso l’uso della Joëlette e persone non vedenti o ipovedenti. La prima avverrà sul Monte Salviano, la seconda su Colle di San Pietro (nella frazione di Antrosano) e la terza sarà, invece, un trekking urbano. Il coinvolgimento di persone non vedenti o ipovedenti sarà possibile grazie alle narrazioni che verranno fatte lungo il percorso: racconti che riguardano la storia del nostro territorio e la magia della montagna e della natura. Il tutto nel pieno amore per questi luoghi e nel massimo godimento di loro stessi. La montagna, in questo modo, sarà davvero per tutti: esperienze che puntano ad unire, con il filo rosso dell’altissimo senso della condivisione, delle pari e del rispetto delle doti di ciascuno. Un modo per aprire le montagne, alla possibilità di essere scoperte e vissute da ciascuno ma anche per aprire le menti di tutti.

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