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Domenica 8 gennaio la 77a stagione concertistica della Società Aquilana dei Concerti “B.Barattelli” all’Auditorium del Parco, alle ore 18, presenta il duo italiano d’eccezione, formato dal violinista Marco Rizzi e dal pianista Andrea Lucchesini, per un programma incentrato sulla Francia, che spazierà da Claude Debussy a César Franck nel bicentenario della nascita, passando per Reynaldo Hahn.I due musicisti vantano carriere internazionali. Premiato nei concorsi più prestigiosi per violino,come il Čaikovskij di Mosca, il Queen Elizabeth di Bruxelles e l’Indianapolis Violin Competition, Marco Rizzi è oggi particolarmente apprezzato per la qualità, la forza e la profondità delle sue interpretazioni. Rizzi incide per Deutsche Grammophon, Amadeus, Nuova Era, Dynamic,Warehouse, etc. In Germania ha insegnato dal 1999 alla Hochschule für Musik a Detmold ed è stato chiamato nell’ottobre 2008 alla Hochschule für Musik a Mannheim. Inoltre, dal settembre 2007 è professore titolare all’Escuela Superior de Musica Reina Sofia di Madrid. Andrea Lucchesini s’impone all’attenzione internazionale giovanissimo, con la vittoria del Concorso Internazionale “Dino Ciani” presso il Teatro alla Scala di Milano. Suona da allora in tutto il mondo con orchestre prestigiose e con i più grandi direttori, suscitando l’entusiasmo del pubblico per la combinazione tra solidità di impianto formale nelle sue esecuzioni, l’estrema cura del suono, la raffinatezza timbrica e la naturale capacità comunicativa.

Anche Lucchesini si dedica all’insegnamento, attualmente presso la Scuola di Musica di Fiesole, di cui è stato fino al 2016 direttore artistico. Dal 2008 è Accademico di Santa Cecilia. Dopo essere stato direttore artistico dell’Accademia Filarmonica Romana dal 2018 al 2021,è stato recentemente nominato direttore artistico degli Amici della Musica di Firenze. Spesso ospiti nel cartellone della Barattelli a L’Aquila, in questa occasione presentano un programma singolare che esplora il rilancio della musica francese a cavallo fra ottocento e novecento, periodo di grande trasformazione culturale europea.
Si inizia con la Sonata n. 3 L 148 in sol minore di Claude Debussy, presentata nel 1917 poco prima della morte del compositore già ammalato e in piena guerra mondiale. Debussy stesso dichiara di voler scrivere le sue ultime opere del tutto francesi nella forma e nelle intenzioni. Infatti in una lettera a Stravinskij, espresse di averle progettate «secondo la nostra antica forma, che suona familiare al nostro orecchio senza avere nessuna pretesa di essere una tetralogia», chiaro riferimento di contrasto alla moda wagneriana chein quel momento predominava la cultura europea.
Il secondo brano in programma è la Sonata in do maggiore di un compositore poco conosciuto Reynaldo Hahn, nato in Venezuela nel 1874 ma vissuto a Parigi fin da bambino e diplomato inpianoforte al Conservatorio, divenne famoso compositore. Già al tempo della sua pubblicazione, nel 1926, la Sonata fu accolta come un «piccolo capolavoro di equilibrio, concisione ed eleganza» dalla critica: Hahn sovverte il
tradizionale schema della forma-sonata ma mantiene l’eleganza e la creatività melodica, con rimandi tematici fra movimenti che mantengono il lavoro unitario. Infine, si ascolta una delle pagine più celebri in assoluto del repertorio per violino e pianoforte ovvero la Sonata in La maggiore di César Franck, presentata nel 1886 e da subito considerata un capolavoro di successo. Ancora oggi è una delle pagine maggiormente eseguite nei programmi concertistici di artisti eccellenti.

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