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SULMONA – Crescerà di 250 unità la popolazione carceraria del penitenziario di massima sicurezza di Sulmona fino a toccare soglia 750. È quanto emerso nel corso dell’incontro che si è svolto nella giornata di ieri tra il sindaco, Gianfranco Di Piero, e il direttore della struttura, Stefano Liberatore. Comune e direzione del carcere hanno rinnovato la convenzione per i detenuti volontari ma nel corso del summit si è parlato anche dell’ampliamento del carcere, operazione che sarà portata a termine entro l’anno, probabilmente non a primavera come era stato annunciato in precedenza. Tuttavia il nuovo padiglione è realtà dal momento che si sta ultimando il collaudo. L’aumento della popolazione carceraria deve fare i conti con la grave carenza di organico tra i poliziotti penitenziari. Su una pianta di 227 agenti, 60 sono in malattia e 33 sono stati distaccati di cui tre proprio nei giorni scorsi. Un problema che rischia di esplodere dal momento che la struttura di massima sicurezza del capoluogo peligno è tra le più note in Europa per tipologia di detenuti nonchè tra le più complicate da gestire. Lo conferma il bilancio dell’ultima annata che, oltre ad aggressioni e momenti di tensione ai danni dei baschi blu e del personale sanitario, ha fatto esplodere il caso dei telefoni dietro le sbarre con l’indagine della Procura che si è concentrata anche su agente penitenziario. L’incremento del numero dei reclusi comporta inevitabili effetti sul tessuto sociale ed economico della vallata oltre che sul piano della sicurezza, vista la collocazione geografica di Sulmona. Per questo taluni fenomeni vanno gestiti e controllati. Inoltre un luogo sensibile come il carcere non può essere slegato da un altro presidio di legalità che è il Tribunale, per il quale arriverà verosimilmente un nuova proroga in attesa di chiudere positivamente la partita della revisione della riforma della geografia giudiziaria

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