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SULMONA – Manca la prova che il fatto sussiste. Con questa formula il giudice monocratico del tribunale di Sulmona, Francesca Pinacchio, ha assolto questa mattina una 54enne di Sulmona dal reato di calunnia. La donna era finita sotto processo per aver accusato il suo ex di averla violentata in casa e nella vettura. I fatti risalgono al 18 agosto 2018 quando l’imputata, presentò una querela alla polizia, denunciando abusi sessuali da parte del suo ex, un 60enne, con il quale si era frequentata per un periodo. Il procedimento penale si era chiuso il 1 ottobre 2020 con ordinanza di archiviazione da parte del Gip, perché il fatto non sussite. Gli atti quindi tornarono in procura che formulò l’imputazione a carico della donna perché, pur sapendolo innocente, aveva incolpato il suo ex del reato di violenza sessuale per averla costretta ad avere rapporti in data anteriore e prossima all’agosto 2018, in un’occasione all’interno dell’autovettura dell’uomo e in un’altra presso l’abitazione di quest’ultimo. Tuttavia l’assoluzione è arrivata quest’oggi anche per la 54enne che, ha spiegato il suo avvocato, Paola Fiorino, a seguito delle vicende che aveva denunciato tentò perfino il suicidio. Fatti che l’avevano scossa profondamente. L’avvocato di parte civile, Andrea Lucci, chiederà alla procura di appellare la sentenza

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