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L’AQUILA – Quella terribile notte del 6 aprile 2009 salvò a L’Aquila una donna sepolta sotto le macerie da 42 ore. Kira, il pastore tedesco dei Vigili del Fuoco di Trieste, non ce l’ ha fatta. E’ il simbolo del terremoto aquilano che non si può dimenticare. Come ricorda il Capoluogo.it il suo padrone, Claudio Antoniutti, Vigile del Fuoco qualificato originario di Trieste, era partito alla volta dell’Abruzzo proprio la notte del terremoto del 6 aprile. Durante le operazioni di salvataggio, il suo cane aveva individuato dopo quasi 2 giorni dalla prima scossa, delle persone decedute tra le macerie di un palazzo nel centro storico. E continuando a scavare, Kira, riuscì a compiere il miracolo, individuando Eleonora Calesini, una studentessa di Rimini, al tempo iscritta all’Accademia dell’Immagine a L’Aquila, che era ancora viva dopo tutte quelle ore. Non a caso Eleonora fu ribattezzata dai media come “l’ultima sopravvissuta dell’Aquila”; aveva un braccio schiacciato e una gamba bloccata sotto un grosso pezzo di cemento, ma grazie alla collaborazione di Kira, era ancora viva. Chi continua a sostenere che il cane è il migliore amico dell’uomo non può che avere ragione. La storia di Kira ce lo ricorda.

Andrea D’Aurelio- Foto il Capoluogo.it

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