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SULMONA – Adescamento di minori. È questa l’accusa che la procura della Repubblica di Sulmona contesta ad un 35 enne residente sul territorio comunale dell’Alto Sangro. I fatti risalgono allo scorso anno. A far scattare l’inchiesta, curata dalla compagnia dei carabinieri di Sulmona e dalla procura distrettuale antimafia dell’Aquila, è stata una 14 enne residente a Sulmona, la giovane vittima che aveva raccontato i particolari della vicenda prima ad alcune coetanee e poi in famiglia. I due si erano conosciuti in una manifestazione sportiva. La minore sarebbe stata contattata su whatsapp per un periodo di tempo dal giovane che, tramite una serie di messaggi, avrebbe tentato un approccio intimo con la ragazza. La 14 enne, accompagnata dai genitori, si era quindi recata nella caserma dei carabinieri di Sulmona per presentare un esposto e spiegare quanto accaduto. In quella sede erano stati prodotti gli screenshot delle conversazioni su whatsapp che non avrebbero fatto emergere contenuti sessualmente espliciti ma messaggi di natura dubbia e ambigua. Ne è scaturita un’indagine, coordinata dai magistrati di Sulmona, con il coinvolgimento della procura distrettuale antimafia, che ha portato i militari a denunciare il 35 enne per l’adescamento della minore. Tuttavia gli accertamenti vanno avanti. Su disposizione della procura, si sta esaminando il telefono della ragazza per verificare, oltre ai messaggi, anche i contenuti multimediali, per escludere altre ipotesi. Da quanto si è appreso non ci sarebbe stato nessun approccio di tipo fisico tra i due. Tuttavia i familiari della minore hanno incaricato un legale per seguire l’evoluzione del caso in tutte le sedi. Al momento le accuse devono ancora essere riscontrate nella fase preliminare dell’inchiesta. Il 35 enne, presunto autore dell’adescamento di minori, rischia la reclusione da uno a tre anni.

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