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SULMONA – Due medici per due ospedali nel reparto di nefrologia e dialisi con oltre mille pazienti da trattare sull’intera area peligno-sangrina. Stessa situazione per la diabetologia con la carenza di organico che rallenta l’erogazione delle terapie per i pazienti fragili. Allarme rosso per ematologia con il solo medico in servizio che resta operativo per un solo giorno alla settimana, dovendosi dividere tra due nosocomi, in attesa dei rinforzi promessi dalla Asl. E’ un quadro raccapricciante quello che emerge dall’analisi della sanità ospedaliera e territoriale. Un focus che ha spinto il Comune di Sulmona a convocare per la mattinata di domani, 2 maggio, il Tribunale per i diritti del Malato, guidato dalla coordinatrice, Catia Puglielli, per un confronto sui singoli temi, in vista della manifestazione in programma il prossimo 13 maggio che vedrà proprio i volontari scendere in piazza. “Abbiamo fissato questo incontro per confrontarci sulle istanze che abbiamo più volte esaminato con un organismo che sta portando avanti una battaglia. Questo in vista della manifestazione e all’indomani dei tavoli che abbiamo attivato con gli attori istituzionali”- fanno sapere da Palazzo San Francesco. Dai tavoli erano arrivate rassicurazioni sugli avvisi per il reclutamento dei primari, sulla pubblicazione del bando delle zone carenti per far fronte all’emergenza pediatri e sui rinforzi riservati alla neuropsichiatria infantile. Una somma di promesse e impegni che non ha portato, al momento, immediate soluzioni. Alla lista delle criticità si aggiunge la situazione sempre complicata al pronto soccorso con un solo medico in servizio, l’oculistica senza materiale per le operazioni di cataratta, i viaggi per la tac di contrasto da parte dei pazienti oncologici e non solo, le lunghe attese per un ecocolordoppler o una gastroenterologia non prenotabile da circa due anni. Non va meglio per la logopedista con tempi di attesa per una visita che restano lunghi. Qualcosa si muove sul fronte della risonanza magnetica, dopo cinque anni di stallo in magazzino e per la lungodegenza, per la quale la Asl sta reperendo medici al fine di metterla in funzione. Più che incontri sporadici servirebbe una cabina di regia in grado di monitorare la situazione onde evitare dichiarazioni in “replica” che cominciano ad esasperare utenti ed operatori.

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