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PRATOLA PELIGNA. Il gip del tribunale di Sulmona, Marco Billi, ha disposto una nuova perizia sulla vicenda della maxi eredità contesa, a Pratola Peligna. Nel corso dell’incidente probatorio il giudice ha incaricato il perito, Mario Di Napoli, di svolgere una consulenza tecnica sulla documentazione raccolta. Non ammesso davanti al gip il fratello poichè, in questa fase, non può essere considerato persona offesa. L’esito arriverà a maggio. Il filone principale dell’inchiesta vede indagate cinque persone per circonvenzione d’incapace. Si tratta dei nipoti di una 90 enne, deceduta lo scorso novembre. L’accusa è legata alla “distrazione” di ben 450 mila euro dal conto della donna, ancora da riscontrare in fase d’indagine. Secondo le difese, l’anziana aveva effettuato solo dei bonifici in tal senso. Il procedimento scaturisce dalla denuncia della vicina di casa della 90enne che era stata nominata erede universale davanti al notaio, finita poi sotto inchiesta per l’estratto conto effettuato con il bancomat dell’anziana. In totale sono quattro i fascicoli aperti dalla procura. La magistratura, finora, ha sequestrato la cospicua somma dai conti correnti degli indagati più un testamento olografo che aveva ottenuto un 57enne, parente dell’anziana. (a.d’.a.)

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