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SULMONA – Che fatica vivere in un mondo di musoni e gente che ha sempre da ridire. Loro sono i diversi. Noi siamo i diversi. I “normali” invece hanno entusiasmo e grinta da vendere, vedono il bicchiere mezzo pieno in tutte le cose, sprizzano energia da tutti i poli, sono capaci di amare e inneggiare alla vita. E’ stato questo il senso di “Up & Down”, lo spettacolo messo in scena ieri al Teatro “Caniglia” di Sulmona, dall’attore Paolo Ruffini accompagnato da cinque attori con Sindrome di Down e uno autistico. E’ la storia di un sogno che si trasforma in un’avventura, la storia di una compagnia teatrale che vuole compiere un’impresa “normale”: realizzare uno spettacolo e portarlo nei più prestigiosi teatri d’Italia. E a Sulmona ci sono proprio riusciti con il pubblico delle grandi occasioni, la location che fa invidia ai grandi attori e perfino con qualche fiocco di neve che è caduto sul palco. All’inizio sembrava una vera e propria coreografia. Poi ci si è accorti che l’eccessiva emanazione di fumo ( quello utilizzato per gli spettacoli) ha fatto scattare i rilevatori. Ma il fuoriprogramma, perfettamente intonato con la scena, ha reso ancor più suggestivo lo spettacolo. “Stare qui a Sulmona è bellissimo”- ha esordito ai nostri microfoni Ruffini che ha interagito con il pubblico in modo frizzante e dinamico. Una coppia, Enea e Elena, è salita sul palco assieme ad altri ragazzi per parlare di amore. Come pure dalla platea in molti sono stati invitati a indicare il titolo di un film. “Il bilancio della serata è sicuramente positivo”- afferma l’organizzatore Manuel Di Camillo assieme all’assessore alla cultura, Alessandro Bencivenga e alla Presidente dell’associazione Metamorphosis, Luisa Taglieri. L’evento, patrocinato dal Comune, ha avuto il sostegno della Fondazione Carispaq.

Andrea D’Aurelio

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