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SULMONA – Elaborare una variante al posizionamento di uno specifico segmento del tracciato della centrale di compressione Snam per la realizzazione di una mini stazione areoportuale con dotazione di avio-eli-superficie. E’ la proposta formalizzata dalle associazioni Coeso e Avio Superficie Fabrizia Di Lorenzo che hanno scritto alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, nonchè a tutti gli attori istituzionali interessati, per mutare la progettualità definita a Case Pente per la tutela della pubblica salute e della prevenzione. Il progetto sostanzialmente è quello che giace nei cassetti di Palazzo San Francesco dal 2018. La proposta, visti i pareri e le autorizzazioni ottenute da Snam, è quella di addivenire alla realizzazione di un polo strategico locale multimodale per finalità di protezione e sicurezza civile “mediante l’erogazione di servizi aeronautici diportistici e la gestione di attività formative professionalizzanti per operatori di settore, anche suscettibile di fruibilità per la gestione di avio-mobilità a scopo turistico, trasporto leggero di materiali ad elevato valore commerciale attinenti le locali filiere produttive zoo/agro-alimentari, ed altre prospettiche linee di finalizzazione in corso di definizione” come si legge nella proposta. E ancora si chiede di realizzare una mini stazione di monitoraggio “multi palametrico ambientale dinamico con rilevamento in continuo ed in tempo reale, a presidio della sorveglianza socio-sanitaria ed ambientale dei fattori antropici inclusivi e distintivi del territorio di riferimento”. Una proposta non proprio irrilevante che arriva a poco più di un mese dall’avvio degli scavi a Case Pente per la bonifica del sito e per insediare il cantiere della centrale. D’altronde se l’unanime preoccupazione è quella dei rischi ambientali e della salute, l’avio superficie potrebbe rispondere a tali esigenze, fino a “spostare” la progettualità della Snam.

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