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SULMONA – Aveva deciso di anticipare i tempi della giustizia, prendendo a bastonate il vicino di casa per la presunta violenza sessuale ai danni della figlia minore. Per un 36 enne straniero, residente in un centro peligno, si è aperto ieri il processo per lesioni aggravate, davanti al giudice monocratico del Tribunale di Sulmona, Francesca Pinacchio. Una storia delicata che si va ad incastonare con l’altro procedimento penale a carico della persona offesa, un 43 enne residente in Valle Peligna, imputato di violenza sessuale nei confronti della figlia del 36 enne. I fatti risalgono al 22 agosto del 2021 quando, dopo aver scoperto i presunti abusi sulla prole, il giovane si sarebbe fatto giustizia da solo. Processo e condanna “fai da te” nel senso che avrebbe colpito a colpi di bastonate il vicino di casa, costretto a ricorrere alle cure mediche del locale pronto soccorso. Le ferite sono state giudicate guaribili inizialmente con una prognosi di venti giorni, in seguito aggravata viste le problematiche di salute che ne scaturirono. Da qui il processo per lesioni avviato ieri nella fase istruttoria. L’imputato 36 enne aveva già spiegato di aver agito solo in difesa della figlia minore, vittima a suo dire di avance e abusi a sfondo sessuale che risalirebbero al 2019. Un’accusa grave che ha trovato riscontro in fase di udienza preliminare tant’è che il vicino di casa era stato rinviato a giudizio davanti al collegio. Il prossimo giugno tornerà alla sbarra. Per lui (il 43 enne,ndr) nel frattempo il Tribunale di Sulmona ha recentemente applicato la misura cautelare del divieto di dimora dopo la violazione del divieto di avvicinamento al vicino di casa e ai luoghi frequentati della persone offese. Circostanza emersa proprio nel processo di ieri dove risulta persona offesa. Per la violazione del divieto di avvicinamento, che aveva spinto l’autorità giudiziaria ad inasprire la misura cautelare, lo stesso dovrà affrontare un ulteriore processo.

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