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SULMONA – “Continueremo  a coltivare le nostre convinzioni, ben consapevoli che siamo alle battute finali di una guerra all’ultimo sangue senza esclusioni di colpi, specie nei confronti di chi, da giorni, si diverte a giocare con il proprio ruolo di rappresentanza giubilando pubblicamente ed inutilmente per dei non risultati”. E’ la dura reazione della consigliera comunale, Elisabetta Bianchi, dopo lo stralcio dell’emendamento salva Tribunali in Senato. “L’esito dei lavori parlamentari sulla geografia giudiziaria ci chiama ad innalzare nuovamente il livello dello scontro nei confronti di chi persevera nel far arretrare le funzioni dello Stato dai territori scaricando i relativi costi sui cittadini. Sul destino dei nostri uffici giudiziari stanotte in Senato si è consumato,nell’ipocrisia delle funzioni istituzionali, il gioco delle tre carte. Il testo dell’emendamento sulla proroga alla chiusura, dopo una sin troppo facile ed entusiastica approvazione in commissione congiunta giustizia ed affari costituzionali ma con l’ombra del perdurante parere negativo del governo, ha trovato la mannaia del Presidente Alberti Casellati che lo ha stralciato dal testo. La richiesta di fiducia del Governo sul provvedimento ha fatto il resto, nella sconvolgente assenza di gran parte dei Senatori proponenti, come per esempio, tra gli altri, la Signora Senatore Gabriella Di Girolamo ed il Senatore Luciano D’Alfonso. Dopo la recentissima visita della Vice presidente del Senato Senatore Rossomando l’iter dell’emendamento assume il sapore acre del tentativo di piegarci ad una proposta inaccettabile, almeno per quanto riguarda Sulmona, e cioè quella di digerire un patteggiamento tra territori recuperando la regola della salvaguardia di soli due tribunali su quattro”- scrive la Bianchi che conclude:  “continueremo  a coltivare le nostre convinzioni, ben consapevoli che siamo alle battute finali di una guerra all’ultimo sangue senza esclusioni di colpi, specie nei confronti di chi, da giorni, si diverte a giocare con il proprio ruolo di rappresentanza giubilando pubblicamente ed inutilmente per dei non risultati”.

 

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