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CASTEL DI SANGRO – La violenza di genere non ha età. Lo sanno bene due giovanissimi residenti in Alto Sangro, lei vittima e lui presunto autore di soprusi e percosse, il quale è stato deferito all’autorità giudiziaria dopo la querela depositata dalla giovane donna presso la caserma dei Carabinieri. Il caso, che è indicativo in riferimento all’età dei soggetti coinvolti, è emerso l’altro giorno in occasione della campagna di sensibilizzazione che i militari hanno svolto in tutta la provincia aquilana per il contrasto alla violenza sulle donne. La relazione tra coetanei, da poco maggiorenni, ha avuto una coda giudiziaria per via delle presunte e riferite umiliazioni, vessazioni e perfino aggressioni fisiche, tutte documentate. Una vicenda che è servita insomma come caso indice per promuovere la cultura della non violenza tra i ragazzi della terza media dell’istituto comprensivo Alda Merini. Perchè certi valori, più che a scuola, si trasmettono in famiglia che resta la prima agenzia educativa. In “cattedra” il comandante della compagnia di Castel di Sangro, capitano Giuseppe Testa, che ha coinvolto gli studenti in una profonda riflessione sul grave problema della violenza contro le donne. Non sono mancati momenti di confronto su come riconoscere i segnali della violenza che si manifesta sotto le diverse forme, da quella psicologica a quella economica, da quella fisica a quella sessuale, fino agli atti persecutori, e sugli strumenti a disposizione per contrastarla.

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