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CASTEL DI SANGRO – A processo per i maltrattamenti abituali all’ex moglie che sarebbero avvenuti per tre mesi di fila tramite minacce, aggressioni fisiche e verbali. Un 39 enne residente a Castel Di Sangro, già rinviato a giudizio dal giudice per le udienze preliminari, è finito ieri davanti al collegio giudicante del Tribunale di Sulmona per le ipotesi di reato di maltrattamenti in famiglia e lesioni personali. I fatti sarebbero stati commessi dal mese di marzo al mese di giugno del 2021. Nello specifico, secondo il castello accusatorio, il giovane avrebbe posto in essere una serie di atti lesivi dell’integrità fisica e morale dell’ex coniuge, in presenza anche dei figli minori, mediante minacce, atti di disprezzo, offesa alla dignità personale e perfino violenza fisica. Tutto il “repertorio” dell’uomo padrone che lo avrebbe portato, sempre secondo l’accusa, il 29 giugno 2021 ad aggredire la sua ex nel parco acquatico di Castel Di Sangro. Con l’aggressione, sostiene la Procura, il 39 enne avrebbe intenzionalmente cagionato lesioni personali, nonchè dolore cervicale e stato d’ansia, alla donna che rimediò una prognosi di quindici giorni, come sentenziato dai medici dell’ospedale sangrino. Nel merito delle contestazioni si entrerà il prossimo 27 settembre quando comincerà l’escussione dei testi citati dalle parti. Circa quindici in tutto. Per la difesa del 39 enne, che ha prodotto file audio e una corposa documentazione, le condotte dell’imputato sarebbero da ricondurre nell’alveo dei litigi e delle contrapposizioni della coppia. Diversa la tesi della parte civile e della Procura che contesta all’uomo la continuazione dei maltrattamenti, tipica di chi intende la donna come diritto di proprietà. Ai giudici l’ardua sentenza.

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