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SULMONA – “Essere sindaco implica il coraggio di assumersi la responsabilità politica delle proprie scelte. Non cercare di agitare le acque e di strumentalizzare il nostro gruppo a questo scopo, noi sappiamo veleggiare, anche in burrasca”. E’ la risposta che arriva dal gruppo consiliare di Avanti Sulmona all’aut aut del sindaco Annamaria Casini che ieri ha messo alle strette i consiglieri comunali Fabio Pingue e Katia Di Marzio. I due non hanno digerito il richiamo di responsabilità del primo cittadino convinti del fatto che il sindaco sta cercando un capro espiatorio. “Troviamo palese quanto maldestro il tentativo, tuo e di alcuni tuoi sodali, di addossare a noi responsabilità imputabili esclusivamente alla tua sindacatura”- scrivono Pingue e Di Marzio al sindaco Casini e senza usare mezzi termini ritengono che quello del sindaco è un “atteggiamento profondamente scorretto, che rischia di confortare le accuse di fragilità politica che molti ti attribuiscono”. Avanti Sulmona non le manda a dire. “Ti abbiamo chiesto, fin dalla nascita di questa esperienza, di essere garante delle variegate anime che componevano questa coalizione civica. Di tutta risposta in meno di due anni hai portato alle dimissioni il tuo vice sindaco, l’assessore al bilancio, l’assessore alle opere pubbliche, l’assessore alla sanità e scuola e l’assessore all’ambiente e partecipate, un consigliere e fatto passare in minoranza un altro consigliere (eletto in provincia all’unanimità da questa maggioranza). Hai cercato capri espiatori a scadenza trimestrale. Chi tradisce cosa?”- si domanda Avanti Sulmona che ricorda alla Casini che nell’ultimo Consiglio “le nostre scelte hanno consentito a questa maggioranza di non andare a casa. Se avessimo seguito gli input disarticolati e sconnessi arrivati dalla tua segreteria, gli atti posti al voto sarebbero stati clamorosamente bocciati e ciò avrebbe imposto le tue dimissioni”. Per farla breve Pingue e Di Marzio non ci stanno a sentir parlare di tradimento perché sono seduti sui banchi di maggioranza. “Firmare foglietti non può precludere il diritto ad esprimere la propria posizione. Quello che tu vorresti ottenere”- concludono- “cioè la rinuncia alle nostre prerogative di consiglieri è, non solo impossibile, ma anche illecito e gravemente lesivo della volontà del corpo elettorale. Non esistono steccati di maggioranza o minoranza, esiste una città e le progettualità di sviluppo devono necessariamente trovare larghe intese tra le forze politiche, consiliari, sociali e produttive; unire e non isolarsi questo il nostro stile di essere consiglieri della Città di Sulmona”. E poi la chiosa che fa riflettere. “Ci spiace, le pressioni a cui qualcuno ti costringe a sottoporci le rispediamo serenamente al mittente, forti della lealtà del nostro operato”. La crisi continua a Palazzo San Francesco e la via d’uscita potrebbe ravvedersi nel ricorso a patti trasversali che la minoranza, stando all’ultima conferenza stampa, non vuole fare. L’opposizione aveva chiesto le dimissioni del sindaco ma la Casini ha ignorato la proposta. Farò il sindaco fino alle fine. Ma nelle ultime ore sembra mancare la concentrazione per amministrare, almeno da parte di alcuni, mentre si continua a pensare a quando e come staccare la spina.

Andrea D’Aurelio

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