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SULMONA – Due degli undici poliziotti indagati per le minacce con proiettile all’ex comandante della stradale di Pratola Peligna, Luciano Bernardi e al suo braccio destro, Attilio Di Loreto, impugnano il decreto di perquisizione emesso dalla procura della repubblica di Sulmona. I due hanno presentato opposizione al giudice per le indagini preliminari, dal momento che la perquisizione ha dato esito negativo. Secondo i legali non ricorrono i presupposti “per l’esercizio dei poteri di perquisizione in ordine anche e soprattutto alla stessa attendibilità della notizia di reato”. La procura aveva ordinato al commissariato di cercare proiettili 9 per 19 (in uso esclusivo alle forze di polizia), buste gialle e normografo, usato per la scritta “questo basta”, tra uffici, veicoli ed abitazione degli undici. Le perquisizioni hanno dato esito negativo e la decisione della procura è stata impugnata da due poliziotti. Resta il “giallo” della consegna dal momento che i proiettili sarebbero arrivati per posta. Le buste non avevano né francobollo né il timbro dell’ufficio postale. Secondo l’accusa gli undici sarebbero i responsabili dell’atto intimidatorio, volto ad impedire la futura testimonianza nel processo di Bernardi e Di Loreto.

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