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I consiglieri di minoranza al comune dell’Aquila intervengono sulla questione dell’Adsu dopo aver partecipato al presidio di Cgil e lavoratori che hanno perso il posto di lavoro:“Lo spettacolo che abbiamo dovuto sopportare questa mattina davanti alla sede della Azienda Diritto allo studio è desolante e vergognoso per la nostra città. Ad università riaperta e lezioni riprese, ancora le attività non ripartono ed i comunicati trionfalistici dei giorni scorsi lasciano il tempo che trovano. Decisioni prese e poi annullate, accordi fatti al tavolo in Prefettura non mantenuti, studenti ancora a casa e lavoratori senza lavoro. Questo lo scenario di questa mattina aggravato dalla assenza in sede ADSU  della Presidente Morgante, assente anche  il Direttore  Valente, assenti i funzionari che avrebbero potuto fare luce sull’annunciata assunzione di 10 dei 20 lavoratori, per sapere chi erano, quante ore di lavoro sono previste, quale trattamento salariale, se e come è stata applicata la clausola sociale.

Abbiamo atteso più di due ore che qualcuno informasse sindacati e lavoratori poi siamo entrati nella palazzina che già dal primo ottobre avrebbe dovuto ospitare gli studenti: una desolazione, la mensa deserta, le stanze che dovrebbero accogliere gli studenti  vuote, gli sportelli per gli studenti vuoti. Assistiamo in diretta all’arrivo di studenti fuori sede che chiedono di sapere se sono inseriti nelle graduatorie degli 80 ammessi, ma nessuno risponde loro perché non fanno entrare. Asserragliati nel nulla delle decisioni politiche ed amministrative, con amministrazioni regionali e comunali convinte che basta un po’ di fuffa, annunci e conferenze stampa fallocche, qualche concerto ed evento notturno per fare una vera città universitaria. Non è così, chiediamo le dimissioni della Presidente dell’ADSU, una iniziativa straordinaria della regione Abruzzo per L’Aquila e l’attivazione immediata del Tavolo per L’Aquila città Universitaria con tutti i soggetti interessati così come da noi proposto e votato all’unanimità dal Consiglio comunale.”

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