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SULMONA – Daniele Pecci tiene a battesimo l’edizione della rinascita del Certamen Ovidianum Sulmonese. La gara a colpi di traduzione si è aperta ieri con la cerimonia al teatro Caniglia dopo tre anni di stop forzato causa Covid. L’evento è stato aperto dall’intervento del dirigente scolastico del polo liceale “Ovidio” di Sulmona Caterina Fantauzzi e successivamente dai saluti istituzionali del vicesindaco di Sulmona Franco Casciani, il consigliere regionale Antonella La Porta, e il vescovo della diocesi Sulmona-Valva Michele Fusco. In particolare, gli interventi sono stati focalizzati sulla bellezza e sulla necessità di dare la giusta attenzione alla lingua latina, alla cultura e quanto sia per Sulmona un vanto quello di vedere degli studenti provenire da tutto il mondo per partecipare ad un concorso di così tanto pregio. Il personaggio di Ovidio grazie a questo concorso internazionale è ancor di più immortale, e fonte di ispirazione per i giovani, attraverso gli scambi culturali e l’incontro tra persone, senza dimenticare la dovuta e primaria attenzione data alla traduzione dei classici, una storia che insegna e appassiona i giovani latinisti. Il professore Alessandro Colangelo, dell’Associazione “Amici del Certamen” ha svolto la sua lectio “Humanitatis praeconium Certamen” e Cristina Vallini dell’Università di Napoli L’Orientale, ha illustrato gli atti dell’edizione precedente del Certamen. È stato Daniele Pecci l’ospite della giornata, uno stimato attore, a cui è andato il “Premio Ovidio giovani 2023”, lui con gli studenti del Liceo Classico Ovidio si è cimentato nella lettura di passi ovidiani così da regalare alla platea un assaggio della vasto patrimonio culturale che il poeta conterraneo ha lasciato in eredità. Una prima giornata che ha aperto un week-end tutto dedicato alla traduzione e alla formazione, un evento che arricchisce la città di Sulmona da anni e che regala sempre nuovi insegnamenti e grande prestigio.

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