SULMONA – Giustificazioni bizzarre e grottesche. Così i consiglieri del PD, Mimmo Di Benedetto e Antonella La Gatta, sulla vicenda Cogesa che ha visto la consigliera comunale, Caterina Di Rienzo, prendere le distanze dalla maggioranza consiliare che aveva definito i colleghi di opposizione smemorati e facce di bronzo. “Tra moglie e marito, suggerisce un vecchio adagio, non mettere il dito perché solo i diretti interessati conoscono tutti i dettagli e il relativo contesto. Se però tra moglie e marito, consiglieri comunali (uno in maggioranza l’altro in opposizione) c’è di mezzo il problema Cogesa, allora è nostro dovere metterci in mezzo perché tutti, e non solo i diretti interessati, sappiano i dettagli della questione. Comprendiamo bene l’imbarazzo da parte della consigliera Di Rienzo nel doversi barcamenare tra le ragioni della maggioranza ( di cui fa ancora parte) e le sciocchezze che una minoranza volubile e dalla memoria corta (minoranza di cui fa parte il marito dopo aver cambiato schieramento), predicano sulla questione Cogesa e per questo, le siamo solidali. Ma ci perdonerà, la consigliera Di Rienzo, se riteniamo bizzarre e grottesche le giustificazioni che adduce quando prova a spiegare perché non abbia sottoscritto il documento della maggioranza che ha ristabilito la verità dei fatti sulla vicenda”- intervengono Di Benedetto e La Gatta- “Riteniamo ridicole le sue dichiarazioni quando, al pari di una quinta colonna, prova maldestramente a spostare l’attenzione sui fatti, sventolando il suo essersi costituita parte civile nel processo per i miasmi di Noce Mattei, come un <fatto> che la vede protagonista sulla difesa del Cogesa. Peccato però che tutto questo non abbia nulla a che fare con la posizione assunta dal sindaco e dalla maggioranza sul problema della Società partecipata. Per questo appare grottesco, ancor di più, il silenzio della Consigliera sulla richiesta di dimissioni del sindaco da parte di una minoranza bugiarda e sleale. Sappiamo bene perché la Consigliera Di Rienzo, coniuge del Consigliere Proietti, non abbia sottoscritto il documento e siamo certi che anche i sulmonesi ne abbiano compreso le ragioni”.