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SULMONA – Intere giornate con il telefono in mano a sperare nel verdetto. Era atteso già dallo scorso venerdì. Poi nel fine settimana e infine ieri. Ancora nessuna traccia del decreto della sezione specializzata del Tribunale delle imprese dell’Aquila, chiamata a convalidare la revoca per giusta causa del Cda del Cogesa e a decidere sulla legittimità della nomina dell’amministratore unico, Franco Gerardini. Qualche novità potrebbe esserci in giornata ma non sono i giudici a tracciare il percorso della partecipata. A poche ore dall’assemblea dei soci, fissata per le 15 di oggi, la politica s’interroga sui meccanismi della giustizia, senza sbrogliare la matassa. Il problema, inutile nascondersi dietro ad un dito, non è giuridico ma politico. La delegazione chiamata a mediare non ha aperto scenari d’intesa nè gli estremismi, sempre pericolosi, si sono attenuati. Più che un pro o un contro Gerardini servirebbe un pro Cogesa perchè è il futuro della società che dovrebbe scuotere più di qualunque altra cosa. Basti pensare che l’incontro con le organizzazioni sindacali è stato praticamente disertato. Più di 200 posti di lavoro da salvaguardare, 43 contenziosi da gestire e un terzo dei dipendenti utilizzato per le mansioni superiori. Investimenti fermi al palo in attesa del bilancio che deve ancora essere definito e strutturato. Convalida o non convalida, il futuro del Cogesa non arriverà su un pezzo di carta dal Tribunale del capoluogo. Anche per questo, in concomitanza con la convocata assemblea, il comitato tornerà a protestare.

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