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SULMONA – “Un’azienda precarizzata in cui vengono assunti a tempo determinato 40 autisti tramite agenzia interinale mentre altri 40 operatori attendono da più di due anni che il loro contratto part-time venga trasformato in full-time. Condizioni lavorative sempre più basate sull’incertezza e sulla progressiva diminuzione dei diritti, tutto ciò nell’ottica di un ipotetico risparmio e con la ripetuta giustificazione della pandemia utilizzata per ogni occasione”.  A scattare la fotografia sulle condizioni dei lavoratori della Tua di Sulmona sono le organizzazioni sindacali, ormai sul piede di guerra, che  manifesteranno la mattina di lunedi prossimo, davanti all’ospedale, nella fermata capolinea, aderendo allo sciopero di quattro ore proclamato dalle segreterie nazionali per contestare il mancato rinnovo del contratto collettivo scaduto nel 2017, ma anche a sostegno alla vertenza aziendale in Tua. In pratica due scioperi che coincidono nella stessa giornata, con le stesse modalità di astensione dal lavoro, dalle 9 alle 13, nel rispetto delle fasce di garanzia. Le organizzazioni sindacali contestano alla società regionale di trasporto TUA spa “una gestione sconsiderata che, in un asse temporale di due anni, è stata in grado di soppiantare le prerogative di un’impresa, nata poco più di cinque anni fa, con grandi ambizioni e discrete prospettive. Basti pensare che alla nascita la Tua contava 1600 dipendenti ed era tra le prime sette aziende di trasporto in Italia, ad oggi ne conta 1300. Trecento posti di lavoro in meno per la maggior parte tra il personale viaggiante e personale della manutenzione. Posti di lavoro persi a seguito di esternalizzazioni di attività lavorative, di subaffidamenti a ditte private e di soppressione di corse, con evidenti ripercussioni sulla qualità dei servizi offerti ai cittadini”.  Ma non è tutto. I sindacati lamentano “condizioni lavorative sempre più basate sull’incertezza e sulla progressiva diminuzione dei diritti, tutto ciò nell’ottica di un ipotetico risparmio e con la ripetuta giustificazione della pandemia utilizzata per ogni occasione” precisano i sindacati. Inoltre le rappresentanze sindacali, tra i vari punti esposti nella dichiarazione di sciopero, sottolineano lo stato di precarietà degli impianti aziendali con particolari criticità nella sede di Sulmona. “Infatti quello che doveva essere un deposito di ultima generazione con annessa officina all’avanguardia e con la mission di diventare un punto di riferimento per le altre sedi sparse nella nostra regione, ad oggi non è che una cattedrale nel deserto, in cui non è ancora funzionante l’impianto di lavaggio e di rifornimento dei pullman, dove gran parte dello spazio all’interno del capannone è inutilizzato e migliaia di metri quadrati che dovevano servire da rimessa sono diventati un ricovero per volatili e dove nella sala personale viaggiante ci sono infiltrazioni di acqua piovana” spiegano. Infine, visti i numerosi casi di contagio rilevati nella sede, i sindacati lamentano la mancanza di un’attività di screening e prevenzione rispetto all’emergenza sanitaria Covid”. Da qui lo sciopero. (a.d’.a.)

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