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SULMONA – Sta valutando se ci sono gli estremi per la diffamazione Gerardo Marrocco, l’avvocato di don Daniel Arturo Cardenas, che lo scorso 10 marzo è risultato positivo alla cocaina dopo un incidente sulla statale 17, sul tratto di Pratola Peligna. Dallo scontro e dagli esami, che hanno portato alla sospensione temporanea decisa dal vescovo, Michele Fusco, sono emersi nuovi scenari sulla vita dell’ex parroco di Rivisondoli: presunte lettere minatorie, aggressione subita in chiesa un anno fa nella giornata di venerdì santo, bollette non pagate per 3 mila euro e perfino l’oro della Madonna della Portella che si sarebbe volatilizzato. Tutte accuse e in alcuni casi insinuazioni che arrivano dalla piazza e dalla comunità. Finora nessuno avrebbe interessato la magistratura per consentire lo svolgimento di indagini sui vasi di pandora che si sono aperti. “Farò accertamenti in procura, all’esito dei quali valuterò se procedere per diffamazione”- fa sapere Marrocco che nei giorni scorsi aveva detto no ai processi di piazza. Finora tanti aneddoti sono emersi ma esposti formali non sarebbero arrivati. “Continuo a dire che si sta procedendo per il 187, la guida in stato di alterazione”- prosegue l’avvocato che, anche su questo, aveva instillato il dubbio dell’assunzione per errore della sostanza. “Si pone un problema di incolumità e difesa fisica per il mio assistito, che non possiamo sottovalutare”- conclude Marrocco.

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