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SULMONA – Tutti insieme davanti all’ospedale. Per una volta. C’è attesa per la manifestazione convocata dalla Cgil per il prossimo 8 febbraio alle ore 10,30 davanti il nosocomio peligno per la protesta a difesa del punto nascita e dello stesso presidio ospedaliero. Dai sindaci del Centro Abruzzo ai cinquestelle passando per Sbic e il Tribunale della sanità. Le adesioni si moltiplicano. “Negli ultimi anni abbiamo assistito a politiche sanitarie drasticamente volte alla riduzione dell’assistenza di prossimità ed al ridimensionamento dei servizi a scapito della popolazione, al contrario avremmo avuto bisogno di investimenti e politiche volte a migliorare il servizio sanitario pubblico. Ultimo banco di prova la gestione dell’emergenza covid, che ha messo a nudo le tante criticità politico amministrative della sanità abruzzese, lasciando noi primi cittadini soli ad affrontare il problema; in merito auspichiamo un intervento di potenziamento del personale medico e amministrativo per far fronte all’emergenza ancora in atto”- scrivono i sindaci di Acciano, Campo Di Giove, Cansano, Castelvecchio Subequo, Gagliano Aterno, Pacentro e Pescocostanzo. Per Angelo D’Aloisio, coordinatore degli Attivisti M5s, l’ospedale dell’Annunziata non deve solo difendere il punto nascita ma acquisire la classificazione indispensabile di primo livello, livello non raggiunto ancora anche per responsabilità dell’amministrazione comunale. “Ancora una volta i cittadini sono chiamati a difendere un bene comune e noi saremo alla manifestazione di lunedì prossimo – annuncia il movimento civico Sbic – L’abbiamo già fatto quando abbiamo simbolicamente occupato l’aula consiliare, quando abbiamo provato a convincere la maggioranza in Comune che declassare il presidio ospedaliero non era un passo avanti per la comunità e quando abbiamo sollecitato la maggioranza a chiedere l’attivazione di una casa parto quando non era presente in Abruzzo”. Rincara la dose Catia Puglielli, referente del Tribunale della sanità, secondo la quale “ognuno può avere la propria idea su come difendere il territorio ma quando ci sono persone disposte a difenderlo dobbiamo unire le nostre forze per ottenere il maggiore risultato”. C’è chi non si è ancora pronunciato sull’adesione alla manifestazione ritenendo probabilmente che la battaglia a difesa di punto nascita e ospedale si fa con le carte o gli indirizzi. Non tocca a noi rilevare le assenze o, al contrario, predisporre una sorta di registro delle presenze. Giova ricordare, in ogni caso, che quando taluni membri dell’allora maggioranza D’Alfonso votarono contro la chiusura del punto nascita è forse perché, al di là del cancello dell’Emiciclio, in mille erano presenti a manifestare. All’Emiciclo però.
Andrea D’Aurelio

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