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SULMONA –  “Avvicinare i ragazzi a Sulmona e farli tornare in città”. Subito al lavoro il sindaco Annamaria Casini all’indomani della riunione operativa di Palazzo Mazzara sul futuro del De Nino-Morandi, il plesso scolastico chiuso dal 17 ottobre 2014, in seguito ai sigilli posti dalla Finanza dell’Aquila per presunti lavori sbagliati post sisma. Due settimane di tempo per censire gli immobili presenti sul territorio comunale e individuare quello più idoneo a ospitare provvisoriamente i ragionieri e i geometri, in attesa della riapertura della sede storica. “Sicuramente è da escludere il rientro a Sulmona per settembre”- precisa Casini- ricordando che “gran parte dell’edilizia scolastica sulmonese è oggetto di un’azione di messa in sicurezza”. “Contiamo nel giro di un anno di creare un’alternativa valida per riportare la scuola a Sulmona”-  annuncia il sindaco- “nei prossimi giorni valuteremo delle soluzioni tecniche”. Per ora l’unica certezza è che gli studenti torneranno, in una sede alternativa ancora da individuare, nel capoluogo peligno. Si punta a rientrare il prima possibile, ma quando non è ancora dato saperlo. Nel frattempo il Presidente della Provincia Antonio De Crescentiis incontrerà nei prossimi giorni il Procuratore della Repubblica dell’Aquila Stefano Gallo per verificare quali potrebbero essere i tempi del dissequestro dell’edificio o, in subordine, i tempi di autorizzazione all’accesso al fabbricato sequestrato. Ad esultare in queste ore è il preside Massimo Di Paolo per la sinergia di intenti, raccomandando alle istituzioni di cercare un edificio sicuro,  che tuteli la qualità della didattica. A settembre intanto per gli alunni del De Nino-Morandi comincerà il terzo anno scolastico a Pratola Peligna nei locali dell’Iti, fino a quando non sarà possibile usufruire nella sede alternativa in città, ancora da trovare.

Andrea D’Aurelio

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