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SULMONA – A due anni dal sequestro da parte della Guardia di Finanza dell’Aquila, resta ancora incerto il futuro dell’Istituto De Nino-Morandi di Sulmona. In ventiquattro mesi si sono susseguiti il cambio di location, non pochi incontri in Prefettura, vertici in Procura, eppure è ancora tutto da definire. Il sequestro della Finanza scattò il 17 ottobre 2014. Le Fiamme Gialle dell’Aquila posero i sigilli su due corpi di fabbricato identificati come 1 e 3 del plesso scolastico, oggetto di lavori di messa in sicurezza finalizzata all’adeguamento sismico, dichiarati urgenti e necessari dopo il sisma del 6 aprile 2009. Il provvedimento coercitivo si è reso necessario all’esito delle indagini che hanno rivelato che le opere di adeguamento erano state eseguite solo in parte o in maniera difforme da quanto progettualmente previsto. Il tutto a fronte di rendicontazione che, invece, attestava la piena e conforme realizzazione delle opere. L’istituto sulmonese finì in realtà sotto i riflettori dopo la denuncia dell’imprenditore Massimo Tomeo che consentì nel gennaio del 2014 il sequestro, sempre da parte dei finanzieri, di 250 mila euro. Già nella fase del post sisma studenti e docenti si recavano nella scuola di via D’Andrea con il cantiere aperto ma fu ordinanza dell’allora Presidente della Provincia Antonio Del Corvo, subito dopo il sequestro, a disporre la chiusura dell’edificio. La popolazione scolastica fu trasferita all’Iti di Pratola Peligna il 29 ottobre 2014 e la Provincia, sempre quella presieduta da Del Corvo, stimò l’avvio e la conclusione dei lavori nel giro di un anno. Di anni alla fine ne sono passati due, anche se recentemente è stata l’ex Vice Presidente della Provincia Antonella Di Nino a ricordare come nel 2011, per sua iniziativa, l’ente propose alla scuola un trasferimento immediato a Pratola Peligna con la ditta che avrebbe eseguito i lavori in pochi mesi, pena il pagamento di una penale. La Dirigenza dell’Istituto all’epoca non acconsentì. Se da un lato nei mesi scorsi alcuni docenti, come il prof. Franco D’Amico, hanno sollecitato le istituzioni perché si provveda a individuare il responsabile del procedimento, stabilire un progetto e un cronoprogramma, dall’altra Comune di Sulmona, Provincia dell’Aquila e Polo Scientifico-Tecnologico si sono incontrati in un summit estivo. Si cerca la strada migliore per garantire un futuro più stabile con la Provincia che ha chiesto alla Procura la verifica degli atti. A Sulmona nel frattempo si tenta di individuare una sede provvisoria per far rientrare gli studenti in città ma è il Dirigente Scolastico Massimo Di Paolo a ribadire a Onda Tg che “la scelta del Colleggio dei docenti e Consiglio d’Istituto si è rivelata lungimirante, compiuta all’epoca in una situazione emergenziale”. Il preside si dice fiducioso rispetto il percorso istituzionale intrapreso. “I toni sono adeguati vista la complessità del problema. La mentalità è cambiata dal momento che le istituzioni hanno ripreso a parlare con parità di ruoli, coscienti che quello del De Nino-Morandi resta un problema complesso”- rimarca Di Paolo. Nel frattempo fu sera e fu mattina e anche il secondo anno è passato.
Andrea D’Aurelio

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