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MELDOLA – “Un delirio ovunque per colpa della maledetta pioggia”. Con queste parole una portalettere sulmonese, in servizio a Forlì, racconta il dramma del maltempo. Una giornata infernale quella di ieri, 16 maggio, con le abbondanti precipitazioni che hanno portato all’esondazione del fiume Montone. Lo scenario è apocalittico: divieto tassativo di uscire di casa, la corsa al discount per fare provviste come in tempo di Covid, le duecento brandine allestite presso il Palazzetto dei Romiti per l’accoglienza degli sfollati sfrattati della pioggia. Fortunatamente l’abitazione della sulmonese fuori sede si trova a Meldola, a dieci minuti esatti di auto da Forlì. “Sono tranquilla perché abito nei pressi del Castello. C’è un dislivello importante con il paese. Ma la paura non manca, soprattutto perché non smette di piovere e non possiamo spostarci. Nel pomeriggio è stato chiuso l’ufficio postale e sono rimasta tutto il tempo in casa. Per rientrare ho incontrato non poche difficoltà”- racconta la giovane che ha risposto a decine di telefonate arrivate da Sulmona. L’attenzione resta altissima, perché la piena del fiume, sia pure lentamente, sta continuando a salire. “Il mio pensiero va agli sfollati a pochi passi da me che passeranno la notte al palazzetto. Siamo davvero angosciati. Si dice che non può piovere per sempre. Servirebbe proprio un raggio di sole”- conclude la portalettere.

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