SULMONA – Manca un’integrazione alla relazione geologica e la gara per l’esecuzione dei lavori nella sede storica del De Nino-Morandi slitta ancora. L’abitualità del ritardo sta cronicizzando una situazione che rasenta il paradosso. Da circa un anno e mezzo la Provincia dell’Aquila, proprietaria dell’immobile, ha richiesto gli atti al Provveditorato alle Opere Pubbliche, soggetto attuatore per lo svolgimento dei lavori. È partita qualche diffida, sono arrivate lettere e rassicurazioni, ma nessun imprinting è rintracciabile per la procedura in atto. Da tre mesi, rendendosi necessaria un’integrazione alla relazione geologica, la gara resta di fatto bloccata. “Stiamo aspettando l’integrazione in modo tale da fare coincidere il tutto con il bilancio consuntivo. Abbiamo stanziato altri 250 Mila euro”- ricorda il Presidente della Provincia dell’Aquila, Angelo Caruso. Il progetto esecutivo redatto dalla Promedia s.r.l., attende che il secondo lotto venga realizzato secondo le più moderne tecnologie e materiali disponibili, prevedendo la demolizione e nuova posa in opera di muri perimetrali, pavimentazioni, infissi e impianti, per una struttura sicura e all’avanguardia. Il costo dell’intervento comporterà una spesa complessiva di 4 milioni e 900 mila euro e sarà concluso in 540 giorni lavorativi, ovvero in poco meno di due anni. Per completare la procedura ci sono voluti quasi nove anni. Non uno o due. Un arco temporale surreale e inaccettabile. Lo scorso settembre la scuola si è riavvicinata alla sede naturale, tornando sul territorio comunale di Sulmona e più precisamente nell’ex convento di viale Mazzini. Il ritorno a casa sembra aver assuefatto la poltica e degli addetti ai lavori, come se la battaglia fosse ormai chiusa quando, ad onor del vero, non è ancora cominciata