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SULMONA – “Il modo di procedere del sindaco e dell’amministrazione possono già aver concretizzato una ipotesi di danno erariale in quanto la normativa al riguardo, legge regionale 42/2013 e successive modifiche ed integrazioni, prevede espressamente che il comandante deve essere individuato con procedura concorsuale e che nelle more del concorso può essere nominato un sostituto per un periodo massimo di sei mesi”. Ad affermarlo è il consigliere comunale, Mauro Tirabassi, che insiste sul caso della dirigenza della Polizia Locale di Sulmona. Tirabassi sottolinea anche che “nel decreto di nomina non si fa nessun accenno al fatto che debba essere bandito il concorso. La risposta dell’amministrazione venne data dall’assessore delegato al personale Mariani (il sindaco poco prima che iniziasse la discussione su questo punto improvvisamente abbandona l’aula e ricompare proprio all’inizio del punto successivo). L’assessore Mariani in maniera molto impacciata ha cercato di trovare giustificazioni assicurando l’inserimento del posto a concorso nel piano triennale del fabbisogno del personale che si stava per approvare. La sorpresa sta nel fatto che nel piano che hanno approvato in questi giorni la posizione di comandante è stata inserita, sicuramente anche a seguito della mia interrogazione, ma nel 2022. Appare quindi evidente la volontà politica di questa amministrazione di creare un nuovo caso identico a quello del vecchio comandante (anno 2006) e con tutte le conseguenze che ne sono derivate. L’amministrazione sapeva già da settembre 2018 che il comandante Litigante sarebbe andato in pensione con decorrenza 1 marzo 2019 e non ha fatto nulla, sin d’allora, per mettere a concorso questa posizione e per risolvere una volta per tutte questa annosa questione. Eppure di concorsi e di assunzioni in questi due anni ne sono state fatte tante, in considerazione anche del fatto che la normativa al riguardo è diventata molto più elastica rispetto al passato. Per concludere voglio ricordare al sindaco che in un ente pubblico, come il comune, la regola generale per accedere a un posto è quella del pubblico concorso e non del decreto sindacale. Forse è ancora in tempo per ripensarci. A buon intenditor poche parole”. (a.d’.a.)

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