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La Provincia di Pescara ha emanato una nuova ordinanza nei confronti di Edison, individuata questa volta come responsabile della contaminazione anche dei sedimenti sul fondo del fiume Tirino, risultati pesantemente contaminati a causa dei veleni da anni stoccati nelle discariche 2a e 2b, di cui si attende la bonifica. In un passaggio della ordinanza si legge: “l’Arta ha evidenziato la contaminazione dei sedimenti fluviali con altissime concentrazioni di mercurio e poi di piombo, diossine e PCB nel tratto di 500 metri tra i transetti T2 T3 (in corrispondenza delle discariche 2A e 2B e aree limitrofe) e T4 (in prossimità della centrale termoeletttrica Edison) e con diminuzione dei tenori di mercurio dovuta al progressivo allontanamento dalle su indicate aree di apporto…”. L’ordinanza si conclude con l’ordine a Edison di mettere in sicurezza l’area, di rimuovere i sedimenti contaminati e di valutare lo stato di contaminazione della fauna ittica a valle. A riferirlo è il Forum abruzzese per i diritti dell’acqua che chiede di mettere in sicurezza l’area, di rimuovere i sedimenti contaminati e di valutare lo stato di contaminazione della fauna ittica a valle. Sempre secondo Arta, “i risultati analitici mostrano una importante contaminazione dei sedimenti fluviali con concentrazioni di mercurio da 2.340 mg/kg fino a 7.200 mg/kg (All.5 alla parte quarta, CSC Tab.1A 1 mg/kg; i valori limite di mercurio nel sedimento sono fissati dallo Standard di Qualità Ambientale – SQA – riportato nella WFD che è di 0,3 mg/kg)”. Rispetto agli standard di qualità ambientale fissati dalla UE “il mercurio risulta quindi 24.000 volte oltre la soglia. Nelle tabelle allegate si nota che il Piombo, con una concentrazione di 4.020 mg/kg è fino a 40 volte lo standard (che è 100 mg/kg). Addirittura l’Arta segnala che la contaminazione è stata riscontrata fino almeno a 1,7 m di profondità nella carota dei sedimenti”. “E’ necessario rilevare – aggiunge l’agenzia – che le analisi condotte sulle carote di sedimento mostrano concentrazioni di mercurio anche tre volte superiori a quelle che caratterizzano come pericoloso un rifiuto”. Commenta Augusto De Sanctis, del Forum H2O: “Ricordiamo che la legge assegna alla Provincia il compito di individuare il soggetto responsabile della contaminazione che deve poi effettuare la messa in sicurezza e la bonifica delle aree contaminate. Per Bussi siamo arrivati alla terza ordinanza, visto che le prime due sono state emanate per le discariche 2A e 2B e per l’area industriale. Come Forum H2O da tempo avevamo posto l’allarme sullo stato delle aree naturali che circondano discariche e area industriale e in particolare sui sedimenti del fiume Tirino il cui corso lambisce le discariche 2A e 2B”. “Grazie al lavoro del nucleo di Polizia provinciale della Provincia di Pescara è stato descritto dettagliatamente sia lo stato di contaminazione, attraverso i dati dell’Arta, sia la storia del sito e delle aree sorgente da dove provengono i contaminanti. Infine è stata ricostruita l’evoluzione societaria e quella giurisprudenziale in materia di responsabilità per le bonifiche. I nostri timori, fondati su alcuni dati preliminari sullo stato dei sedimenti raccolti già nel 2015, sono stati confermati – prosegue De Santis -. Con il progressivo svolgimento delle indagini da parte di Arta su tutte le aree circostanti e in particolare sui fiumi Tirino e Pescara il quadro della contaminazione si sta finalmente componendo rivelando la gravità di quanto avvenuto anche per quanto riguarda il patrimonio naturale che è stato impattato. Viene da sorridere amaramente per i goffi tentativi, anche da parte di esponenti delle istituzioni, a cui abbiamo assistito in questi anni, di mettere la sordina alle notizie sulla gravità della contaminazione nella zona, in particolare da mercurio. Ora bisogna capire lo stato delle procedure al Ministero della Transizione Ecologica sul progetto di bonifica delle discariche 2A e 2B che, dopo la sconfitta del Ministero al Consiglio di Stato, deve essere attuato senza ulteriori indugi nonché su tutti gli altri procedimenti che devono portare alla bonifica, come quello dell’area industriale”.

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