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SULMONA – Per sottoporsi ad una Tac ha dovuto raggiungere il nosocomio del capoluogo di regione, onde evitare attese più lunghe che potevano recare problemi alla salute e alla diagnosi. Per ritirare il referto stesso viaggio e stessa spola. La musica non cambia all’ospedale di Sulmona, nonostante le ripetute segnalazioni rivolte ai vertici dell’azienda sanitaria. A farne le spese, l’altro giorno, è stato un 70 enne sulmonese che ha bussato alle porte del Tribunale per i diritti del Malato per esporre la sua problematica, già sollevata nelle ultime settimane. Un disagio inaccettabile, soprattutto nell’era digitale, che si scontra pure con la novità dell’ultimo minuto. Dalle verifiche effettuate è emerso che è possibile ritirare nel locale presidio ospedaliero le refertazioni delle prestazioni erogate in altro nosocomio. Una contraddizioni in termini che fa esplodere la protesta, tenendo conto che gli spostamenti interessano per lo più la popolazione anziana nell’era del caro benzina, caro bollette, caro tutto. Per questo la coordinatrice del Tdm, Catia Puglielli, chiede l’intervento della massima autorità sanitaria. “Poiché le segnalazioni sono molteplici chiediamo al sindaco di Sulmona di intervenire anche nella sua qualità di delegato alla sanità per la risoluzione di un problema oramai cronico ma che crea disagi e difficoltà per l’utenza”- afferma Puglielli. Le proteste insomma non rientrano per via dei perduranti disagi che oltre a ripercuotersi sulla salute degli utenti, cominciano a creare problemi anche al portafoglio. D’altronde una sanità non più prossima, in questi tempi, rischia di isolare le fasce più deboli. Nel vero senso della parola.

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