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SULMONA – Si è aperto ieri davanti ai giudici del collegio del tribunale di Sulmona il processo a carico di M.L.D., 40enne di Sulmona, per l’inchiesta denominata “droga nel garage”, la più grossa operazione antidroga svolta negli ultimi tempi sul territorio peligno che portò la guardia di finanza di Sulmona, nel 2019, ad arrestare complessivamente cinque persone (che hanno già patteggiato la pena) e a sequestrare un chilo e mezzo di cocaina, 14 kg di hashish e 13 kg di cannabis. L’uomo, secondo gli inquirenti, aveva gestito e architettato l’intera operazione. Per portare avanti l’attività di spaccio aveva ingaggiato di volta in volta giovani “collaboratori” ai quali affidava ingenti quantitativi di sostanza stupefacente da custodire e consegnare quotidianamente ai vari assuntori in città e nel comprensorio. Ma si affidava anche a insospettabili consumatori di stupefacenti, tanto da individuare nel garage, il luogo di consegna dell’ ingente quantitativo di droga. Comunicava tramite schede telefoniche che venivano utilizzate una sola volta e poi gettate via. A scoprire l’ingente traffico erano state procura e finanza che avevano smascherato il sodalizio. Latitante per tre anni, il 40 enne fu rintracciato e arrestato nel settembre del 2022. Nei mesi scorsi era stato rimesso in libertà dopo la scadenza dei termini di carcerazione preventiva. I giudici, nel frattempo, hanno respinto la richiesta di applicazione di una misura cautelare più “soft”, confermando l’obbligo di dimora sul territorio di Sulmona.

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