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SULMONA – Un po’ all’addiaccio e un po’ nell’abitacolo. E’ una notte tutt’altro che tranquilla per Sandra, la donna “sfrattata” dal superbonus che staziona davanti al Palazzo di Giustizia, scelto come luogo della sua protesta simbolica. I temporali estivi e le temperature non proprio stagionali non l’hanno fatta desistere né la stessa ha voluto accettare l’invito a cena arrivato da alcune persone. Perché, infondo, una società civile esiste ancora. “Da qui non mi muovo”- ripete Sandra mentre si ripara all’interno dell’auto, aspettando che la grandine ceda il passo alla frescura, per tornare sotto il portico del Tribunale. Un epilogo traumatico di una storia che poteva chiudersi in maniera diversa anche se le offerte pervenute dai suoi inquilini sono state declinate dalla diretta interessata. Una protesta, tuttavia, che rimette in luce la piaga sociale dell’emergenza abitativa. Da Palazzo San Francesco, dopo accurata ricognizione da parte dell’assessore al ramo, Catia Di Nisio, si cerca di ricomporre il puzzle delle abitazioni in dotazione all’ente. Sono 82 le case parcheggio, molte delle quali necessitano di interventi di manutenzione. Almeno una decina di abitazioni risultano occupate abusivamente. Dal Comune riparte il giro di vite per permettere una “staffetta” e assegnare gli alloggi a chi ha realmente bisogno. “Su questo punto ci stiamo rimettendo mano”- assicura la Di Nisio come pure si stanno completando le procedure amministrative per l’assegnazione delle case popolari. La commissione sarà riunita nelle prossime settimane. A passo lento il contratto di quartiere. Dei 21 alloggi messi a bando la scorsa estate ne sono stati assegnati solo due poiché i parametri minimi fissati per l’Isee risultano, il più delle volte, troppo alti. “Bisognerà rivedere i requisiti tenendo conto soprattutto delle giovani coppie che decidono di investire”- ribatte l’assessore. Altri 7 alloggi rientrano nella convenzione da siglare con la Prefettura per i rifugiati ucraini. Insomma l’operazione trasparenza sull’emergenza abitativa si annuncia lunga e non proprio serena. “Ma pian piano faremo tutto”- conclude la Di Nisio ricordando che le richieste nell’ultimo periodo sono sempre più alte, nonostante l’esiguo numero di alloggi a disposizione. Tutte istanze non plateali poiché presentate con toni più sommessi ma tali da essere prese in considerazione.

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