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SULMONA – Arresto convalidato e misura cautelare revocata per l’ex consigliere comunale di Roccaraso di 32 anni, consulente immobiliare, fermato la scorsa domenica dai Carabinieri della compagnia di Castel Di Sangro nel corso di un servizio di controllo del territorio svolto sulla statale 17 nei pressi di Rivisondoli. Nel corso dell’udienza di convalida, tenutasi oggi in Tribunale, l’indagato ha risposto alle domande del giudice e si è difeso spiegando che il quantitativo di eroina trovato e sequestrato era per uso esclusivamente personale. “Sono un assuntore abituale e non uno spacciatore. Mi sono recato anche presso il Sert per intraprendere una cura migliore visti gli esiti non positivi della terapia precedente”- ha dichiarato il 32 enne, già candidato a sindaco nel 2014 ed eletto in Consiglio nella scorsa consiliatura. Il giudice per le indagini preliminari, Francesca Pinacchio, ha convalidato l’arresto eseguito in flagranza di reato, ha rimesso in libertà il giovane senza applicare alcuna misura cautelare e ha disposto il rito direttissimo, concedendo i termini a difesa all’avvocato, Christian Rucci. Per il Tribunale non ricorrono gravi indizi di colpevolezza per giustificare le esigenze cautelari né sussiste un pericolo di fuga e di reiterazione del reato da parte del giovane, vista anche la sua capacità patrimoniale. Stando al quadro probatorio, l’ex consigliere sarebbe stato fermato sulla statale nei pressi di Rivisondoli. Sottoposto a perquisizione personale e veicolare, i Carabinieri hanno rinvenuto un panetto di eroina pari a 35 grammi più fiale di metadone custodite in auto che l’indagato assumeva in sostituzione della sostanza stupefacente. L’attività di perquisizione è stata estesa anche all’ufficio professionale del giovane dove nulla è stato rilevato e nel suo domicilio dove non sono stati rinvenuti materiali per il taglio e il confezionamento della sostanza. La somma di 365 euro in contanti, recuperata in casa, non è stata considerata provento di spaccio vista la figura professionale dell’indagato. Nessun bilancino e nessun frazionamento della sostanza che si presentava integra e in un unico blocco. I cinque sacchetti di chellophane, trovati nel corso dell’attività, servivano per la conservazione della stessa sostanza. È stato anche analizzato il telefono cellulare in uso al giovane per circa cinque ore. Un quadro probatorio solido per la Procura mentre da ridimensionare per la difesa che ha fanno notare anche il reddito dignitoso di cui gode il giovane, proprio per far cadere l’accusa di spaccio. Un uso prettamente personale, nonostante il quantitativo superiore, che può essere ricondotto nell’alveo del comma quinto di lieve entità dell’articolo sul testo unico di stupefacenti. Ma di questo e di altri elementi, analisi della sostanza compreso, se ne parlerà nel corso del rito direttissimo. Nel frattempo l’ex candidato a sindaco torna libero dopo circa 48 ore di arresti domiciliari. Arresto convalidato perché eseguito nei termini di legge ma nessuna misura cautelare perché, ha accertato il giudice, non ne ricorrono i presupposti.

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