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PESCASSEROLI. Si aggrava la posizione del meccanico di 56 anni di Pescasseroli, A.F, accusato di resistenza a pubblico ufficiale. L’uomo, secondo i primi accertamenti, avrebbe non solo ferito un carabiniere ma anche preso a calci la scrivania della caserma e la pattuglia di servizio. Da qui l’accusa anche per danneggiamento che, la difesa del 56enne, è pronta a contrastare. A.F., noto meccanico del piccolo centro dell’Alto Sangro, era stato fermato nella notte tra sabato e domenica dopo essersi recato sotto casa di un suo conoscente, con il quale aveva avuto alcuni problemi in passato. La pattuglia dei carabinieri, intervenuta dopo una discussione tra i due, aveva trovato il 56enne all’interno della sua autovettura in evidente stato di alterazione. A quel punto, stando a quanto emerso dai primi accertamenti, i militari avevano deciso di sottoporlo alla prova dell’acoltest. Esame che il meccanico aveva rifiutato, dando completamente in escandescenza. “Vi ammazzo tutti. Non dovete fermare me” aveva urlato il 56enne, offendendo e minacciando i carabinieri intervenuti. Ma non è tutto. Stando sempre alle accuse, il meccanico avrebbe anche spintonato i carabinieri, ferendone uno alla spalla che, subito dopo l’aggressione fisica, si era recato nel pronto soccorso dell’ospedale di Castel di Sangro per le cure del caso. Qui i medici gli avevano diagnosticato lesioni giudicate guaribili in venti giorni. Nel frattempo il 56ennne, portato in caserma per ulteriori accertamenti, aveva preso a calci alcune scrivanie dell’ufficio e perfino le pattuglie di servizio dei militari. Su disposizione del sostituto procuratore della repubblica di Sulmona, Edoardo Mariotti, il meccanico era stato quindi arrestato in flagranza di reato e accompagnato nella sua abitazione dove si trova gli arresti domiciliari in attesa dell’udienza di convalida e del rito direttissimo che saranno celebrati nella giornata di martedì. Diversa la tesi del suo avvocato difensore, secondo il quale il 56enne, una volta rientrato a casa dopo aver preso parte ad una festa, si era recato sotto casa del suo conoscente per regolare alcune questioni personali. Fermato dai carabinieri, prima di essere trasferito in caserma, era caduto addosso ad uno dei militari che lo aveva fermato per i controlli, ferendolo involontariamente. Ragion per cui sarà chiesta la revoca della misura cautelare o una misura più soft

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