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L’AQUILA – Dopo il delicato intervento chirurgico di ieri, migliorano le condizioni del 52enne ex parroco di Navelli Massimiliano De Simone che sabato nel boschetto “Santucci”, in una zona poco distante dal comune aquilano è rimasto ferito da un colpo di pistola, da lui stesso posseduta, e che lo ha raggiunto all’altezza del cuore. Il paziente è stato dimesso dal reparto di Rianimazione, ed ora è ricoverato al reparto di Chirurgia toracica del Mazzini di Teramo, ed è oramai fuori pericolo.
Il colpo di pistola, partito dall’arma che aveva portato con sé nella passeggiata e che deteneva regolarmente, non ha colpito organi vitali passandoci però vicinissimo al cuore. Continuano le indagini dei Carabinieri della compagnia di Sulmona sul fatto che ha destato commozione nell’Aquilano dove il sacerdote era molto conosciuto e stimato: la pista al momento più battuta, rispetto all’incidente, è il gesto volontario del sacerdote che da qualche anno per gravi problemi di salute, in particolare respiratori, è stato posto in quiescenza dal arcivescovo metropolita dell’Aquila, il cardinale Giuseppe Petrocchi. Don Massimiliano, parroco a Civitatomassa di Scoppito, poi a Castelnuovo di San Pio delle Camere e Civitaretenga, frazione del comune di Navelli, vive a Navelli con l’anziano padre dopo la morte della mamma tanti anni fa, in una abitazione a piano terra; al piano di sopra la sorella sposata con due figli. L’ex parroco è stato anche cappellano al carcere di massima sicurezza di Preturo, ruolo nel quale è salito alla ribalta delle cronache, per aver indotto la conversione, all’esito di un percorso spirituale, Gaspare Spatuzza, rinchiuso al 41 bis alle Costerelle, ex boss di Brancaccio riconosciuto come parte del commando degli esecutori materiali dell’omicidio del Beato don Pino Puglisi nel settembre 1993. Per questo, ieri del caso per poche ore si è occupato anche la Digos della questura dell’Aquila. De Simone è stato anche responsabile della Caritas diocesana

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