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VILLALAGO – C’è chi è arrivato con il tre piedi e chi ha sfoggiato la macchinetta fotografica super professionale. Una folla di turisti e curiosi, tutti attrezzati per l’occasione, ha immortalato ieri mamma orsa Amarena e i suoi cuccioli che da alcuni giorni staziona a Villalago. Uno spettacolo della natura irrinunciabile che pone comunque seri interrogativi sull’utilità dei provvedimenti adottati e sulla capacità della popolazione di saper convivere con l’orso e rispettarne scelte e movimenti. Quel “lasciatela in pace” del Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise probabilmente non è stato compreso perché- spiegavano dall’ente- “il benessere dell’animale viene prima della curiosità di avvistarlo”. Nel 2020, infatti, Amarena uscì ripetutamente allo scoperto con i quattro cuccioli per le vie di Villalago, Bisegna e dei paesi limitrofi, richiamando sul posto fotografi, reporter, turisti e curiosi anche dall’estero. Pareri discordanti sull’atteggiamento confidente dell’animale e dei suoi cuccioli, sulle giuste precauzioni da prendere per tenere l’animale lontano dai centri abitati non sembrano aver portato soluzioni. Dei quattro cuccioli dell’orsa, il più confidente, Juan Carrito, morì lo scorso gennaio investito da un’auto a Castel Di Sangro. La sensazione è che appelli e provvedimenti, compresa l’ordinanza emessa dal sindaco di Villalago, sono caduti nel vuoto. Troppo grande la curiosità. Eppure la vicenda di Carrito qualcosa doveva pur insegnare.

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