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COCULLO – Una quarantina di poliziotti in divisa a fare da corona al carro funebre più i militari dell’esercito, le Fiamme Gialle e i Carabinieri dell’Arma. Forze dell’ordine schierate per l’ultimo saluto a Piera Marinilli, la poliziotta di 54 anni deceduta ieri nell’ospedale San Salvatore dell’Aquila a un mese e mezzo dallo schianto sulla statale 17. Una nutrita rappresentanza di uomini e donne in divisa ha preso parte al rito funebre officiato da don Andrea Accivile, parroco della chiesa di Santa Maria in Campo della frazione Casale di Cocullo e dal cappellano militare don Antonio Zimbone. Il feretro, prima di raggiungere l’edificio di culto, è transitato davanti alla sede del commissariato PS di Sulmona, in via Sallustio, dove Piera si è fatta apprezzare negli anni per il suo impegno operoso nella Squadra Volante e per il contrasto alla violenza di genere. Silenzio e incredulità scandiscono la triste circostanza con le lacrime che fanno “rumore”. Un pezzo di cuore si stacca. Per tutti. “Una poliziotta con la maiuscola” per dirla con le parole del Questore dell’Aquila, Enrico De Simone, “qualunque dirigente vorrebbe averne a decine di questi poliziotti perché Piera aveva questa continua disponibilità al contatto con l’esterno. Nonostante l’età voleva stare sempre fuori a combattere contro i crimini”. “Oggi muore una pezzo di noi, un pezzo della famiglia della Polizia di Stato”- ha aggiunto Antonio Santangelo, con la voce rotta dall’emozione. Il feretro esce dalla Chiesa ancora tra lacrime e silenzio. Perché le parole non servono.

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