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La Guardia di Finanza dell’Aquila scopre una truffa di false attestazioni da parte di tesserati. Alcuni collaboratori tesserati di una Associazione Sportiva con sede nella provincia dell’Aquila avrebbero richiesto, ed ottenuto, attraverso falsi attestati, l’indennità “Collaboratori Sportivi” introdotta dall’art.96 del Decreto Cura Italia a seguito dell’emergenza epidemiologica COVID-19. Una norma che aveva come scopo quello di fornire aiuti in denaro a coloro i quali avevano, a causa della pandemia e del conseguente stop forzato alla maggior parte delle attività, ricevuto una cospicua riduzione del proprio reddito. In questo caso, la normativa prevedeva la corresponsione di aiuti ai tesserati delle società sportive dilettantistiche che erano stati, forzatamente, fermati e, pertanto, non potevano ricevere i compensi previsti dai contratti stipulati. I ‘collaboratori’ avevano creato contratti di collaborazione, appositamente retrodatati, che prevedessero a favore dei tesserati dei rimborsi, che in realtà non erano mai stati concordati né versati in precedenza. L’indebita percezione è legata al fatto di non aver mai percepito, neanche sotto la forma del “rimborso spese”, alcun compenso sportivo prima dell’avvento dell’emergenza pandemica, così da poter presentare l’istanza per l’ammissione al beneficio economico in questione. I collaboratori sportivi hanno ottenuto il beneficio con la compiacenza del presidente e del segretario amministrativo dell’ASD, allegando nella domanda accordi di rimborso spese predatati e posticci. L’attività investigativa ha permesso di segnalare alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di L’Aquila 32 soggetti e di accertare, anche a seguito dell’effettuazione di perquisizioni e di mirate acquisizioni documentali, che i dirigenti dell’A.S.D. sono stati i promotori del disegno criminale, teso a far percepire, contra legem, l’aiuto economico ai giovani tesserati dell’associazione. Nello specifico, i due responsabili dell’associazione avevano ideato e predisposto gli accordi di rimborso spese retrodatati, contattando ogni singolo giocatore, attraverso la piattaforma di messaggistica istantanea WhatsApp, facendosi mandare la foto delle firme, che, successivamente, avevano scansionato e riportato sugli accordi stessi, allegati alle domande presentate, facendo, indebitamente, ottenere ai tesserati (molti dei quali all’epoca dei fatti minorenni) l’indennità collaboratori sportivi per gli anni 2019/20 e 2020/21 per complessivi Euro 115.000

Pertanto, la Procura della Repubblica di L’Aquila ha proceduto al sequestro preventivo nei confronti dei due dirigenti dell’ASD della somma indebitamente ottenuta mediante artifizi e raggiri in danno delle Casse statali. L’attività condotta dalle Fiamme Gialle aquilane ha permesso di recuperare somme di denaro che erano state elargite dallo Stato in uno dei momenti di maggior difficoltà attraversati dalla Nazione. L’articolata attività investigativa, condotta nell’ultimo anno e mezzo, è stata avviata a seguito della segnalazione pervenuta dal Nucleo Speciale Spesa Pubblica e Repressione Frodi Comunitarie di Roma, a dimostrazione di quanto le sinergie fra gli organi centrali ed i Reparti operanti sul territorio siano necessarie allo scopo di interrompere la consumazione di condotte del medesimo tipo di quelle descritte.

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