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SULMONA – Illuminazione pubblica pressocchè scarsa, degrado urbano intatto fatta eccezione per la sparizione dei ventennali rifiuti, bocchette antincendio non ancora installate, telecamere in attesa del nuovo anno e convenzione da rivedere. Non è cambiato il volto del quartiere degli incendi, il famigerato trilatero di via XXV Aprile, via Avezzano e via Cappuccini, traverse comprese, a quattro mesi di distanza dagli impegni presi da Ater e Comune con apposito sopralluogo. Prende corpo la class action ma anche l’ipotesi delle ronde. Un “lungo capodanno” quello vissuto dai residenti della zona, in veglia notturna a turnazione ormai da mesi, dietro finestre e balconi, per monitorare la vita di quartiere. Non si vede la luce né l’alba. A loro dedichiamo la notte più lunga dell’anno che è ai nastri di partenza. Nei giorni scorsi il Comune ha dato il via libera per l’installazione delle telecamere di videosorveglianza a partire da gennaio che saranno posizionate solo sull’arteria stradale principale. Il quartiere interno è proprietà privata, dell’Ater principalmente. Le palazzine restano quindi in sospeso per la ridefinizione e riperimetrazione delle competenze. Il Comune è pronto a “trattare” per acquisire almeno la porzione dei marciapiedi. Del resto la manutenzione comporta costi non indifferenti. Oltre alla definizione della convenzione, dal quartiere si rispolvera la class action per il risarcimento dei danni subiti nel corso di incendi e fenomeni delittuosi. Pronte anche le ronde notturne ma su questo punto il comitato vuole confrontarsi con le forze dell’ordine. “Siamo pronti anche a portare in strada tutto il patrimonio arboreo che provoca degrado urbano”- avverte il portavoce, Alessandro Ferrini che precisa: “non possiamo diventare la sede distaccata di Rancitelli”. Da qui il pressing che riparte per evitare nuove azioni delittuose con il rischio, come avvenuto recentemente, che qualcuno possa farsi giustizia da solo.

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