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SULMONA – Ha preso il via l’indagine epidemiologica dopo la sospetta intossicazione alimentare che ha colpito l’altro giorno una famiglia sulmonese di tre persone, finita in ospedale dopo aver ingerito dei funghi raccolti in campagna. Dalla segnalazione pervenuta dal pronto soccorso del nosocomio cittadino, che ha trasmesso i referti al servizio Igiene Alimenti e Nutrizione della Asl 1, l’azienda sanitaria procederà ad attivare l’indagine epidemiologica che mira a verificare le cause della possibile intossicazione ma anche a ricostruire la filiera. “Come da prassi si svolgeranno tutti gli accertamenti anche per capire quante persone hanno ingerito il prodotto”- afferma il Direttore del Dipartimento Prevenzione Asl, Domenico Pompei, spiegando che potrebbe trattarsi di un unico fungo velenoso oppure di altro che va accertato con i dovuti rilievi. Nei giorni scorsi una 65 enne, residente a Montereale, è deceduta per avvelenamento provocato dall’ingerimento di una Amanita Phalloides, fungo molto velenoso. Mentre il precedente sulmonese risale all’ottobre 2016 quando tre persone finirono in ospedale dopo aver ricevuto funghi in regalo. In caso di conservazione dei residui dei funghi consumati, la Asl potrebbe inviare un campione al Centro Micologico Regionale dell’Arta Abruzzo che ha sede presso il Distretto Provinciale di L’Aquila, che si occupa delle intossicazioni fungine. Si procederà, in ogni caso, con l’esame del sangue. Da quanto si è appreso la raccolta sarebbe avvenuta in una delle montagne della zona. “Da oltre trent’anni raccolto funghi. Per questo non riesco a spiegarmi cosa possa essere accaduto”- avrebbe riferito uno dei componenti del nucleo familiare agli addetti ai lavori. Già in passato, dall’Arta, avevano raccomandato il controllo del prodotto. “Le raccomandazioni – avvisano dall’Arta – troppo spesso ignorate, non sono mai troppe. Non hanno alcun significato le ‘prove’ di tossicità fatte in casa nè quelle fatte sugli animali: l’unica certezza sulla commestibilità viene solo dalla conoscenza. E’ necessario quindi far controllare i funghi raccolti presso gli Ispettorati Micologici dei Dipartimenti di Igiene delle Asl ed evitare il fai da te”. Infine la buona notizia arriva dal presidio ospedaliero. Le condizioni di salute dei tre sono migliorate anche se, sin dall’inizio, non si erano presentate in forma grave. La minore, ricoverata nel reparto di pediatria per accertamenti, è stata dimessa nella giornata di ieri assieme a madre e padre. Fortuna che il fuori programma si può raccontare.

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