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SULMONA – Si tagliano i nastri ma poi le strutture non vengono mai aperte. E’ il caso di Villa Gioia, residenza per persone con gravi disabilità, inaugurata nel mese di maggio del 2013 e mai messa in funzione. 785 mila euro investiti sull’edificio, grazie alla Fondazione Carispaq e alla Provincia dell’Aquila. Un progetto sociale di grande rilievo che rischia di cadere in un assordante silenzio e finire nel vortice della cattiva politica. A riaccendere i riflettori sul caso è il Presidente dell’associazione Aias Sante Ventresca che chiede al neo sindaco di Sulmona Annamaria Casini di occuparsi in prima persona della vicenda. In passato ci ha provato anche l’ex sindaco Peppino Ranalli a scrivere agli organi preposti. A nulla sono valse le petizioni portate avanti per far aprire la struttura. In realtà sarebbe tutto pronto. Manca l’accreditamento della Regione come struttura socio-sanitaria che stenta ad arrivare. A fare un sopralluogo nei mesi scorsi sono stati il Presidente della Regione Abruzzo Luciano D’Alfonso e l’assessore regionale alla sanità Silvio Paolucci. La situazione però non si sblocca. “Chiedo al neo sindaco di occuparsi del caso e di sollecitare la Regione Abruzzo a concedere l’accreditamento”, incalza il professor Ventresca. Il Presidente dell’Ais torna a ribadire che “Villa Gioia” riuscirebbe a garantire almeno 25 posti di lavoro per la gente del posto. Una sorta di “cittadella della disabilità” in grado di ospitare fino a 20 disabili del comprensorio peligno. Progetti come questi non possono cadere nell’oblio. Al danno della mancata apertura, si aggiunge la beffa del silenzio e delle risposte che non arrivano. Per uscire dall’immobilismo la politica però, se vuole, fa sempre in tempo.

Andrea D’Aurelio

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