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SULMONA – Lo scioglimento del Consiglio Comunale e la fine anticipata dell’era Casini sembrano ormai due ipotesi da accantonare come approdo alla crisi politica di Palazzo San Francesco visto che i giorni continuano a passare e i tempi tecnici sono sempre più risicati. Le indiscrezioni delle ultime ore confermano il faticoso tentativo di addivenire a un nuovo accordo di fine mandato per la formazione di una giunta politica per evitare un lungo periodo di gestione commissariale. Entro il fine settimana si dovrà trovare la quadra per rimettere in moto la macchina politica visto che in città, i piccoli e grandi problemi, sono dietro l’angolo che aspettano di essere aggrediti. E senza gli assessori ben poco si può fare. Per la nuova giunta Casini si litiga sui nomi. Il sindaco avrebbe accettato di nominare un esecutivo politico, che inglobi anche professionisti e persone esperte, ma non sarebbe d’accordo su quella che noi abbiamo definito la “giunta rewind”. Il ritorno in Giunta degli ex assessori Luciano Marinucci e Aldo Milan non convincerebbe la Casini. I dimasciani quindi dovranno portare altri nomi sul tavolo anche se, gli ultimi tentativi da parte dei civici, sarebbero indirizzati proprio ad avvicinare gli altri due consiglieri che fanno riferimento a Di Masci per costruire una giunta politica con nomi nuovi. L’ex sindaco sarebbe l’unico, al momento, ad insistere sullo scioglimento dell’assise civica tanto da cercare quasi una sponda con la minoranza consiliare. Operazione che risulta quasi impossibile visto che Italia Viva ha confermato le indiscrezioni di Onda Tg, di lasciare aperta cioè una porta alla Casini, pur di non siglare patti con dimasciani e gerosolimiani. Oggi, nel frattempo, è tornata all’attacco la consigliera comunale Elisabetta Bianchi che, insieme a Di Masci, non è stata ascoltata dal sindaco nel corso delle consultazioni. Fra “agende piene” di impegni professionali e summit istituzionali, per ragioni che non ci riguardano e né interessano alla pubblica opinione, le due non si sono incontrate. Ma oggi la Bianchi ricorda che “il malinteso senso della democrazia e del funzionamento delle istituzioni del Sindaco di Sulmona Annamaria Casini non porta buoni frutti alla nostra comunità che non ha bisogno di simulacri per un governo purchessia, ma che invece disperatamente invoca la necessità di rendere effettiva l’azione di governo e soprattutto di attuare pienamente il processo democratico attraverso il buon funzionamento di tutte le componenti istituzionali che in questa consiliatura sono drammaticamente sopite. Giocare disperatamente con le prerogative del sindaco non gioverà alla Casini nè tantomeno contribuirà alla costruzione di un percorso vivicante per la città di Sulmona messa a repentaglio dalle velleità personali di un Sindaco senza più la fiducia di alcuna solida maggioranza”. Nelle prossime ore una soluzione alla crisi va trovata soprattutto perché, nel corso delle trattative politiche, c’è un mondo che va avanti e che di certo non aspetta gli amministratori di Palazzo.

Andrea D’Aurelio

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