Riceviamo e pubbichiamo:
Antonio Santacroce, molto conosciuto a Sulmona per aver organizzato in giovanissima età e con grande successo la 1^ edizione della Notte Bianca con quasi 30 mila presenze, è uno chef e imprenditore della ristorazione che ha deciso di intraprendere e proseguire la sua attività all’estero aprendo un locale ad Almeria, in Andalusia – Spagna, a pochi metri dal mare: il Ristorante Buono – La Bella Vita Italiana.  Compagno di viaggio Francesco Cardarozzi, cugino e socio, che con lui ha sostenuto il peso e l’onore di tuffarsi in questa esperienza in terra europea ma pur sempre straniera.
Lì dove le origini possono sembrare lontane e flebilmente percepibili, però, Antonio ha voluto sdoganare le migliori esclusività della sua terra volgendo lo sguardo attento alle tipicità  enogastronomiche, alla storia centenaria che oggi le esprime in tutta la loro appetibilità e ricercatezza, infine ai fenomeni culturali che accompagnano l’evolversi della cucina e dei sapori tra i quali…la Musica, quella indimenticabile.
Recependo l’idea di un amico, con lui ci aveva scommesso e, dopo averne fatto timido ma impegnativo annuncio su una rivista a tiratura nazionale, ha mantenuto la promessa elaborando un menù in cui i nomi delle portate (dei piatti) osano evocare anni e fatti della Storia meno recente dell’Abruzzo ed in particolare della Valle Peligna.
Infatti, con doveroso rispetto per il tempo che quei fatti ha espresso, nel menù del suo ristorante alcuni piatti hanno preso nomi severamente evocativi quali Jamm’mo, Amores, Forte e Gentile, Teate e… La Voce del Silenzio.
Quest’ultimo è il titolo della canzone che Tony Del Monaco, all’anagrafe Antonio Ferdinando Del Monaco (Sulmona 27 dicembre 1935), quale primo ed insuperato interprete lanciò nel panorama della musica internazionale giovedì 1 febbraio 1968 nel corso del Festival di Sanremo di quello stesso anno, canzone poi replicata da Dionne Warwick, musa divina di Burt Bacarach.
Con apparente volo pindarico, proviamo allora ad immaginare l’emozione di Antonio Santacroce quando sabato 17 Aprile 2021 alle ore 13.55 nel suo locale, a più di 50 anni di distanza,  ha ricevuto il primo ordine di servire al tavolo n. 33, insieme ad altri piatti, la pizza chiamata appunto… La Voce del Silenzio: un successo viste le ripetute richieste già a partire dalla stessa sera!
“Sono orgogliosamente soddisfatto di aver mantenuto la promessa con me stesso e nei confronti di Giancarlo Colaprete, autore della impagabile biografia su Tony Del Monaco – Un Artista in punta di piedi, che mi aveva parlato della sua originale idea alla quale ho dato seguito incastonandola in un più ampio contesto che investe la Cucina, l’Enogastronomia, le Tipicità alimentari, le Tradizioni, la Fratellanza tra i popoli, il Paesaggio, la Storia  anche della Musica, quella che piace ancora e che continua ad essere cantata nel mondo con l’inconfondibile voce del concittadino Tony Del Monaco.
Così ho creato la Pizza La Voce del Silenzio i cui ingredienti posso ora offrire agli Almeriensi e presto, spero, anche ai miei concittadini di Sulmona:
- Crema di Zucca (che rappresenta il simbolo dei cococciari e il silenzio quale sapore della Pizza);
- Cipolla Caramellata (ispirata alla frase nel testo della canzone “…vorrei una voceâ€);
- Marcetto (un pecorino ultra stagionato di un’azienda di Anversa degli Abruzzi che sta ad esprimere La Voce della Pizza);
- Ventricina Piccante di Vasto (che caratterizza la Voce dandogli un tono ancora più forte sull’acuto canoro);
- infine, Mozzarella D.O.P. Italiana e Semi di Zucca a guarnizione per dargli un tono di croccantezza e Voce nel masticamento.
Presto, inoltre, con le dovute autorizzazioni amministrative, durante la degustazione della pizza i clienti potranno apprezzare in sottofondo la voce insuperabile di Tony e ricevere a conclusione della serata un piccolo omaggio per ricordarne la memoria.
E’ stato un lavoro di squadra di cui intendo ringraziare in egual misura tutti i miei collaboratori: i pizzaioli e cuochi italiani Manuel Foggi, Cristian Cugini, Marco Romano, il cuoco e pizzaiolo storico Vincenzo Vitarelli, tutti i camerieri provenienti da Sulmona (Roberta Sarah Di Ruscio, Manuel Cerpia), dal Veneto (Paolo Buson), dalla Colombia (Adriana Ortega), dal Brasile (Regila Oliveira), dal Marocco (Younes e Amina El Majiti), dall’Ecuador (Paulina Orozc), dalla Spagna (Sebastian Santiago), i fattorini Carlos Escanez Ruiz e Miguel Olcina Leòn (Spagna) nonchè il fotografo Adam Garcia anche lui spagnolo, tutti  estimatori appassionati del nostro caro Tonyâ€.   Â
Lo chef Antonio Santacroce, che a suo modo appare il direttore di una vera e propria orchestra di gusti e sensibilità , non poteva scegliere brano più rappresentativo della carriera di Tony Del Monaco, reinciso discograficamente in più di quaranta versioni e in più lingue, anche in finlandese, inserendolo in una contaminazione tra popoli tutti coinvolti in questo esperimento culturale in senso ampio e senza apparenti limitazioni. Infatti, tanti e molto evocativi appaiono i titoli di altri brani del cantante sulmonese che lo hanno reso celebre quali L’ultima occasione, Una spina e una rosa, Vita mia, Se la vita è così, Cuore di bambola, Cronaca di un amore (reincisa pochi mesi fa da Massimo Ranieri nel nuovo cd/ doppio vinile Adesso e qui con un riarrangiamento sublime di Gino Vannelli) etc., che di certo potrebbero ispirare la fantasia e le sapienti mani di Santacroce e della sua squadra.
Cosa dire? Sa di epico e di altri tempi questa storia a lieto fine che pare ispirarsi ad altre conosciute ed appartenute agli Anni ’50, quelli in cui molti italiani emigrarono in America per aprirsi ad ambizioni e risultati che si presentavano proibitivi nella loro amata Italia.
Proprio come il Progetto Tony Del Monaco che, ad onta di una biografia del cantante vincitrice di ben 9 premi letterari internazionali e di un sito a lui dedicato (www.tonydelmonaco.it) non riesce a guadagnare la luce e meritato spazio proprio a Sulmona per motivi che nessuno riesce a spiegare, tenuto conto anche della proposta più volte formulata alle istituzioni di realizzare un museo o una mostra espositiva permanente in onore suo o di altri grandi Maestri della Musica.  (Red)
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