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 Corte di Cassazione ha deciso che il Lago di San Domenico è di proprietà del Comune di Villalago e non di ENEL

Una vera e propria guerra è stata quella condotta per quasi 12 anni dal piccolo Borgo dell’alta Valle del Sagittario contro la multinazionale dell’energia: uno scontro tra Davide e il gigante Golia, che ha visto il primo stravincere.

La Suprema Corte, infatti, ha dato ragione al Comune, che rivendicava la proprietà del Lago di San Domenico, contro l’Enel che, viceversa, riteneva che il bacino lacustre – il lago social per eccellenza insieme a quello di Scanno – fosse stato espropriato fin dall’anno 1927, anno in cui iniziarono i lavori di sbarramento del fiume Sagittario.

Una lunga controversia legale, che ha visto pronunciarsi prima il Tribunale di Sulmona, successivamente la Corte d’Appello di L’Aquila ed infine la Corte di Cassazione, che con ben due sentenze, una a Sezioni Unite di maggio ed una dello scorso 23 novembre della Seconda Sezione, ha messo la parola fine al giudizio, sancendo la proprietà del Lago in favore di Villalago.

La carta vincente per il Comune, difeso nei tre gradi di giudizio dall’Avv. Domenico Ciancarelli, è stata quella di opporre ad Enel la mancata preventiva sdemanializzazione dei terreni di uso civico che vennero invasi dalle acque della Diga: l’esproprio del 1927 del Prefetto di L’Aquila è stato quindi dichiarato nullo, con conservazione della proprietà in capo all’ente comunale.

La vittoria, oltre ad avere indubbie ripercussioni economiche (Enel paga annualmente al Comune 40.000 euro per l’uso del bacino) , ha anche un valore morale aggiunto: il Lago che porta il nome del protettore del piccolo paese e ne custodisce l’eremo, è una tratto indivisibile dell’identità del Borgo e dei suoi abitanti, legatissimi ad un luogo di grande valore ambientale e spirituale.

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