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Si è concluso in serata il convegno nazionale “La ricostruzione post-sisma nell’edilizia residenziale pubblica”, svoltosi a L’Aquila nella Sala Ipogea. Il convegno aquilano è stato l’occasione di una riflessione a 360 gradi con protagonisti noti e stimati personaggi di fama nazionale tra professionisti, politici e dirigenti del settore ponendo come punti fermi, temi cruciali per le politiche abitative e l’edilizia in generale, traino della ripresa, come le modifiche in atto del bonus 110% che rischia la riduzione dalle lungaggini burocratiche che frenano la realizzazione degli appalti pubblici, il rincaro di materie prime e costi energetici, la necessità di approvare al più presto una legge quadro della ricostruzione post sisma. Al centro del confronto anche il laboratorio L’Aquila, dove, dopo il sisma del 2009, è stato necessario affrontare anche la sfida inedita della ricostruzione del patrimonio di edilizia residenziale pubblica, con l’Ater dell’Aquila, impegnata in tutta la provincia a gestire 4.674 alloggi, ad un canone medio di 56 euro al mese per gli inquilini, di 320 euro per i canoni concordati.

Questo il messaggio lanciato in maniera forte e chiara da Isidoro Isidori, presidente dell’Azienda territoriale edilizia residenziale (Ater) della provincia dell’Aquila: “Una grande rivoluzione ci attende: ridare dignità e centralità all’edilizia residenziale pubblica, attraverso la riqualificazione sostenibile. Non ci si può limitare a gestire il patrimonio esistente, le Ater possono essere le protagoniste di una grande opera di rigenerazione urbana, sociale ed ecologica dalle periferie ai centri storici, servono però semplificazione e certezza normativa. Nell’ambito non solo della ricostruzione stiamo applicando una nuova filosofia, quella del ‘nuovo abitare’, degno di questo nome, per gli abitanti di quelle che una volta erano chiamate case popolari, dicendo basta a ghetti e casermoni isolati in periferia. In tal senso, abbiamo ad esempio fatto verificare 300 immobili, ai fini della riqualificazione energetica e sismica, a valere sul super bonus al 110%, ma ora viviamo una situazione di forte incertezza. La riforma non dovrebbe intaccare, questo è vero, le aree in cui c’è stata una emergenza, come i crateri sismici 2009 e 2016, ma anche qui sorgono dubbi interpretativi relativi all’applicazione”.

Al fianco di Isidori, Riccardo Novacco e Patrizio Losi, rispettivamente presidente e direttore nazionale di Federcasa, che conta 81 enti aderenti e che gestisce in Italia oltre 800mila alloggi, e Maria Ceci, presidente Federcasa Abruzzo e presidente Ater di Teramo.

“Con questi numeri – ha affermato Novacco -, non possiamo non avere un ruolo di primo piano in un dialogo fattivo con il nuovo governo. Per soddisfare le domande abbiamo bisogno di 200 mila nuovi alloggi. Occorre risolvere il problema annoso della morosità e dell’abusivismo. Siamo impegnati con tutte le nostre forze negli ultimi tempi nella riqualificazione del nostro patrimonio, dal punto di vista sismico ed energetico, grazie al prezioso strumento del superbonus, ma ora stanno cambiano le regole, con il credito d’imposta che dal 110% rischia di scendere al 90% e questo rischia di bloccare il processo in atto”.

Tra i relatori Vincenzo Cerulli Irelli, professore ordinario di Diritto Amministrativo, che ha illustrato l’importanza della riforma del Codice degli appalti, di cui è stato uno dei principali relatori: “A cosa deve servire il nuovo Codice? A realizzare le opere nel modo migliore e nel più breve tempo possibile, nell’interesse dei cittadini. In esso si stabilisce che la concorrenza tra imprese deve essere funzionale, come pure la trasparenza, alla realizzazione dell’opera, ovviamente nel rispetto delle regole. Si rivede pertanto il perimetro della responsabilità dei funzionari, per superare la famigerata ‘paura della firma’. È molto importante poi assicurare l’equilibrio economico delle prestazioni, ovvero la revisione dei prezzi in caso di caro materiali, come ora sta avvenendo, non può essere un optional, ma un obbligo, per l’interesse pubblico, affinché l’opera si realizzi. C’è poi la disciplina dei pagamenti, per garantire certezza delle tempistiche, e una qualificazione degli enti per appalti di consistente importo”.  

Giovanni Legnini, commissario straordinario per la ricostruzione sisma 2016, ha toccato un altro tema di carattere normativo, centrale anche per l’edilizia residenziale nei due crateri sismici, e per i terremoti e ricostruzioni a venire: il Codice della ricostruzione: “Serve certezza e stabilità della normativa post-sismica, i tempi sono maturi, possiamo infatti attingere ad una pluralità di buone pratiche, ormai standardizzate, e possiamo stabilire un quadro di diritti e doveri, già noti in partenza, per non dover ogni volta procedere a sperimentazioni. La compresenza di due discipline ha portato infatti molti ritardi nei crateri del 2009 e 2016. Sul fronte dell’edilizia residenziale pubblica conosco difficoltà ma anche buone prassi messe in campo nel cratere 2009, grazie all’Ater dell’Aquila. Nel cratere 2016 abbiamo già realizzato 316 interventi per 300 milioni, e stiamo procedendo per altri 100 interventi, adottando ordinanze in deroga, per serrare in tempi. Ma una priorità in Italia è la messa in sicurezza sismica anche di tutti gli edifici, compresi quelli di residenzialità pubblica, anche se non danneggiati, e che insistono in zone a rischio”.

Alberto Bagnai

Il deputato della Lega ed economista Bagnai ha introdotto il tema della revisione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr): “Questa fase macroeconomica ci ha riportato ad una inflazione a due cifre, che non dipende solo dal conflitto in Ucraina. Questo impone una revisione del Pnrr, perché è evidente che se i soldi sono gli stessi, e le materie prime aumentano di costo, alla fine potremo fare molte meno cose rispetto a quelle previste. Inoltre, il mondo delle costruzioni dipende molto dal credito, e si rischia di avere un innalzamento dei tassi di interesse, che ora sono invece i più bassi da almeno cinquant’anni. E questo avrà forte impatto. Sul Pnrr sono chiaro: la pioggia di miliardi è diventata una rugiada di tanti troppi piccoli interventi, che non impattano sullo sviluppo. Sul superbonus si scontrano due approcci: uno ragionieristico, che sorveglia le dinamiche della spesa pubblica, e un approccio macroeconomico. Io non comprendo chi vede solo il costo immediato, ovvero le mancate entrate fiscali per le casse dello Stato, con il meccanismo dei crediti di imposta, ma non considera il grande beneficio economico e fiscale a medio e lungo periodo attivato dal superbonus, tenuto conto che l’edilizia è stata, grazie ad esso, il settore trainante della ripresa. Senza certezze si rischia anche il deterioramento dei crediti, con le banche che andranno in difficoltà, quando invece dobbiamo assolutamente sostenere gli investimenti, necessari anche per la transizione ecologica”.

Al convegno erano presenti, inoltre, Salvatore Provenzano, direttore dell’Ufficio speciale per la ricostruzione dell’Aquila (Usra), i senatori Gianluca Cantalamessa (Lega), Guido Quintino Liris (Fdi), Gabriella Di Girolamo (M5S) e Michele Fina (Pd). Sono intervenuti il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, il vicepresidente della Regione Emanuele Imprudente, il sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi, l’assessore comunale dell’Aquila, Francesco de Santis, il presidente della Provincia dell’Aquila, Angelo Caruso, il presidente della Fondazione Carispaq, Domenico Taglieri, Giuseppe Petrocchi, Arcivescovo Metropolita dell’Aquila, Giovanni Frattale, presidente Ance L’Aquila, Fabrizio Politi, professore Ordinario di Diritto Costituzionale Facoltà di Economia L’Aquila, Alfredo D’Ercole, direttore Generale Ater L’Aquila, la vicepresidente Serena Parlante, il consigliere del Cda Massimo Scimia, Michele Lepore, professore di Progettazione ambientale del Dipartimento di Architettura dell’Università di Pescara, Salvatore Lentini, dirigente area tecnica Iacp di Catania, Giovanni Paolo Spanu, dirigente area tecnica Arte Genova. E ancora Pierluigi De Amicis, presidente dell’Ordine Ingegneri della Provincia dell’Aquila, Sara Liberatore, presidente Ordine Architetti, P.P. e C. della Provincia dell’Aquila, Ettore Perrotti, presidente Ordine Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili dell’Aquila e Sulmona, Maurizio Capri, presidente Ordine Avvocati L’Aquila.

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