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SULMONA – Potrebbe essere favorevole al rimpatrio il giovane sulmonese, M.L.D., fermato nei giorni scorsi a Marbella di Spagna al termine di una latitanza di circa tre anni, grazie alla battente attività d’indagine della Guardia di Finanza di Sulmona che ha consentito allo Scip ( Sistema Comunicazione Internazionale Polizia) di notificargli il mandato di arresto europeo, emesso dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Sulmona nel 2021. L’autorità giudiziaria spagnola ha avviato l’iter per il rientro in Italia, che potrebbe avvenire più celermente (20 giorni circa), visto il consenso che il diretto interessato avrebbe prestato al rimpatrio, stando alle indiscrezioni dell’ultimo minuto. Riscontri ufficiosi sarebbero arrivati agli addetti ai lavori anche se manca l’ufficialità come pure la data esatta. Sfuggito alla custodia cautelare in carcere nel 2019, nell’ambito dell’inchiesta “Un Posto in paradiso” più conosciuta come “Droga nel garage”, il sulmonese sembrerebbe che non sia recato direttamente in Spagna ma si sia stato nascosto sul territorio peligno per un buon periodo, forse in attesa di documenti. Inoltre sembrerebbe che ricevesse da un amico di Sulmona persino capi di abbigliamento o calzature. E non erano regali. Il condizionale è d’obbligo poichè non risultano precisi riscontri investigativi al riguardo anche se segnalazioni in tal senso pure sarebbero arrivate alle forze dell’ordine nel momento in cui iniziavano le operazioni di rintraccio che si sono concluse, probabilmente, con l’inchiesta di Bussi per i presunti collegamenti del giovane con alcuni soggetti coinvolti. Fatto sta che ora la latitanza è finita e le porte del carcere si sono riaperte. Di lui si parlerà anche oggi, in Tribunale, per il processo per favoreggiamento che vede imputato un altro sulmonese. Si tratta dell’aggressione che l’ex latitante avrebbe perpetrato negli anni scorsi nei confronti del soggetto, per la quale è stato assolto nei mesi scorsi. L’ironia della sorte vuole che ora la vittima si trova alla sbarra per aver ritrattato le dichiarazioni rese, all’epoca dei fatti, agli inquirenti.

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