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SULMONA – Compra un’auto usata ma, dopo pochi chilometri, si accende la spia del motore in avaria, e la vettura smette di funzionare. È ciò che è accaduto a Sulmona, dove un consumatore, grazie all’aiuto dell’avvocato Laila Coccovilli di Confconsumatori, è riuscito a ottenere presso il Giudice di Pace un risarcimento di oltre 1.000 euro da parte della concessionaria che gli aveva venduto un bene che presentava difetti di conformità, limitando inoltre la sua libertà di movimento. I fatti risalgono al 2019 quando, subito dopo aver acquistato l’auto e avere riscontrato il guasto, l’uomo si era rivolto alla concessionaria per chiederne la riparazione: dopo averlo rassicurato telefonicamente, il rivenditore si era è però rifiutato di farsi carico dei costi. A quel punto, per poter continuare a utilizzare l’auto, il sulmonese si è visto costretto a pagare di tasca propria le spese del meccanico e, con l’assistenza di Confconsumatori, si è poi rivolto al Giudice di Pace di Sulmona. Il Giudice ha accolto le sue istanze, sancendo la responsabilità del venditore nei confronti del consumatore per qualsiasi difetto di conformità esistente al momento della consegna, condannando la concessionaria a rimborsarlo di tutte le spese sostenute per la riparazione. Secondo il giudice di pace il “venditore è tenuto a garantire che il bene venduto sia immune da vizi che lo rendono inidoneo all’uso per cui è destinato”. Una doppia vittoria per il malcapitato acquirente.

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