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SULMONA – Tre anni e sei mesi di reclusione. E’ questa la pena comminata dal giudice monocratico del Tribunale di Sulmona, Francesca Pinacchio a G.M., l’imprenditore campano già  legale rappresentante dell’ex Resort di Raiano, più conosciuto con il soprannome di Batman, finito sotto la lente della magistratura per falso in atto pubblico e truffa aggravata ai danni della Regione Abruzzo. L’imprenditore era finito sotto processo perchè, secondo le accuse, nel 2012, la Direzione politiche attive del Lavoro della Regione Abruzzo aveva predisposto un progetto denominato “Lavorare in Abruzzo”, attivando un servizio pubblico per l’accesso agli incentivi ai datori di lavoro o alle imprese finalizzati all’incremento dell’occupazione. Dalle indagini era emerso che nel gennaio del 2013 il legale rappresentante di due società aveva inoltrato due domande di partecipazione per l’assunzione a tempo indeterminato di 15 lavoratori full time (per 40 ore settimanali) per ciascuna società , avanzando relativa richiesta di finanziamento. Le terme avrebbero ottenuto fondi per 400mila euro. L’analisi del progetto evidenziava come tali assunzioni dovevano essere effettuate, pena la decadenza, entro 60 giorni a decorrere dalla comunicazione di ammissione al finanziamento, cosa che avveniva nel marzo del 2014. Dalle indagini è emerso che i dipendenti assunti non avrebbero mai lavorato. L’ imprenditore ha sempre respinto le accuse, sostenendo che l’erogazione del contributo era subordinato alla concessione della fideiussione. Per l’ipotesi di reato più grave, la truffa aggravata, è intervenuta la prescrizione mentre per la truffa in relazione ai contributi  ottenuti per l’assunzione di quattro dipendenti il giudice ha pronunciato la sentenza di condanna a tre anni e sei mesi di reclusione. Una storia che non ha risparmiato colpi di scena. Il fascicolo del processo è stato infatti ricostruito nei mesi scorsi poiché risultava “disperso” nei meandri del Palazzo di Giustizia. I tempi si sono quindi allungati fino alla discussione e alla condanna odierna che precede però i termini della prescrizione orami prossimi. Incredibile ma vero.

Andrea D’Aurelio

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